Featured

Caos quiz patenti nautiche, un’opinione dalle scuole nautiche liguri

Roma– La questione degli esami per il conseguimento delle patenti nautiche è un’urgenza di questi giorni. Alla vigilia dell’estate la confusione tra i candidati e le scuole nautiche è ormai cronaca.

Come noto la riformulazione dei quiz per la patente nautica, elaborati dopo una complessa trattativa tra Confindustria Nautica, il Ministero competente e il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, ha dato origine a cambiamenti nei programmi, quiz in alcuni casi errati per problemi d’impaginazione e a una diffusa incertezza su come procedere.

Sul tema, scottante per migliaia di candidati all’esame, riceviamo e pubblichiamo questo contributo, inviatoci dal Consorzio Scuole Nautiche Liguria. Alle altre parti il diritto di replica:

“Come ormai noto, dal primo giugno sono entrate in vigore le nuove modalità d’esame per il conseguimento della patente nautica entro e oltre le 12 miglia dalla costa.
Domanda… ma è davvero così?
È vero che dal primo giugno in tutte le Pubbliche Amministrazioni si sono potuti effettuare gli esami con le modalità previste dal Decreto Direttoriale n 131 del 31 maggio o ci sono stati, in alcuni casi, intoppi e ritardi e/o rallentamenti?

Ci sono pervenute diverse segnalazioni da parte di scuole nautiche e candidati privatisti che in alcune capitanerie gli esami sono stati fatti slittare di settimane perchè, non avendo avuto risposte né chiarimenti circa la moltitudine di quesiti posti alla Direzione Generale in merito le nuove modalità, non sapendo come comportarsi con coloro che sono rimasti di recente assenti (con il “vecchio metodo”) ovvero bocciati, e anche al fine di evitare errori a danno dell’utenza, hanno preferito sospendere gli esami.

Purtroppo però, ciò si sta ripercuotendo negativamente su tante realtà e allievi, anche sotto il profilo economico, che avrebbero dovuto sostenere l’esame i primi di giugno e al contrario, forse, riusciranno ad effettuare lo stesso dopo oltre 20 giorni alterando così la calendarizzazione degli esami e la relativa programmazione.
Non dimentichiamo che la categoria viene da uno stop forzoso degli esami nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio poiché le circolari della DG non erano chiare.

Inoltre, allievi che hanno presentato istanza a gennaio che avrebbero dovuto effettuare l’esame in marzo, ma che ad oggi lo devono ancora effettuare proprio a causa degli slittamenti precedentemente menzionati, dopo mesi di studio con certe modalità ora dovrebbero rivedere e ristudiare la materia con modalità d’esame differenti.

Era forse prevedibile che far entrare in vigore una nuova modalità d’esame (da monitorare o quantomeno da sperimentare in quanto “nuova”) a ridosso dell’estate, periodo di grande
affollamento e pertanto notoriamente importante per le scuole nautiche, avrebbe potuto creare, in alcune realtà se non in tutte, delle criticità.
Tra l’altro pare che il primo giugno l’ingresso alle STAD (piattaforma sulla quale la p.a. accede per la generazione delle schede d’esame) non fosse consentita a tutti stante le referenze corrette.

Ci si chiede pertanto perché la Direzione Generale non abbia tenuto conto di quanto sopra e non abbia fin da subito optato per licenziare le nuove modalità a gennaio 2023 o comunque non prima di settembre, comunque dopo le canoniche settimane di stop degli esami di agosto e fine dicembre.
Anche perché parrebbe che, nonostante l’ennesima revisione, i quiz pubblicati troppo frettolosamente il 31 maggio (solo il giorno prima dalla loro entrata in vigore) contengano ancora delle imperfezioni e degli errori, in alcuni casi grossolani.

Per certo, i libri pubblicati i mesi scorsi non riportano le ultime modifiche e le numerose correzioni apportante di recente.
Una più attenta revisione, senza la fretta di dover presentare il pacchetto entro una certa data, avrebbe potuto permettere agli addetti ai lavori (ufficiali del corpo delle capitanerie di porto, presidenti di commissione di esame-collegio capitani e scuole nautiche) di evidenziare eventuali errori, fornendo un corretto contributo.

Solo alcuni esempi..
Domanda 226: ci sono ancora due risposte corrette nonostante la giusta sia una sola

Domanda 236: il getto dell’estintore a idroschiuma non può essere diretto alla base della fiamma, poiché se l’incendio fosse di idrocarburi, la forza del getto contribuirebbe alla propagazione ed espansione dell’incendio

Domanda 309: vi sono due risposte corrette perché il n° delle persone trasportabili è indicato sia sulla certificazione di omologazione che sul manuale del proprietario

Domanda 866: Il gradiente barico orizzontale non è la differenza di pressione tra due masse d’aria confinanti tra loro, ma il rapporto tra la differenza di pressione e la differenza di distanza tra due isobare.
E cosi tante tante altre.

 

Parrebbe inoltre che i quiz vela (circa 250) siamo molto lontani da essere alla portata di un diportista. A detta di esperti (Lega Navale e altri) gli stessi risultano incompleti, più per derivisti e regatanti che per diportisti (infatti solo su derive o unità di modeste dimensioni impatta lo spostamento dei pesi verso prua per evitare che l’unità sia troppo poggiera. Su unità di 12, 14 tonnellate, cabinati di 40 piedi, la cosa è impercettibile) e in talune circostanze troppo complessi oltre che errati, come la domanda numero 54.

Alla luce di quanto sopra, come si comporterà la pubblica amministrazione se uno dei candidati all’esame dovesse essere bocciato per una di quelle domande che da database risulta errata ma in evidenza è corretta. Sarebbe scontato un ricorso.

Forse è stata persa una occasione. Quella di realizzare un pacchetto quiz moderno, contemporaneo e in linea con le modalità d’esame dei paesi confinanti, dove il numero complessivo dei quiz non supera le 500/600 come in Francia Spagna o Germania, diversamente dai nostri 1722.

Le nuove modalità d’esame, pur migliorate notevolmente rispetto a quelle antecedenti (infatti non compaiono più le bandiere e molte domande sui fanali di navigazione) rischiano d’essere disincentivanti per molti.
Basti pensare che per condurre una unità di 5 mt con un motore da 60 cv per una navigazione di piccolissimo cabotaggio costiero, un candidato deve imparare cosa siano fronti caldi freddi e occlusi, gradiente barico e cosa sono i R.I.B mentre un 16enne potrebbe pilotare analoga unità con un motore da 40cv all’elica 60/70 senza nessuna abilitazione.
Per la patente nautica oltre le 12 miglia ci si dovrà cimentare nello studio della cartografia, con oltre 130 compiti di carteggio su due carte diverse quando in realtà ci si dovrebbe concentrare su ciò che davvero serve al diportista, ovvero l’uso delle apparecchiature di bordo quali cartografia elettronica e GPS ormai presenti su qualsiasi unità da diporto.

Forse, che il tavolo tecnico per la realizzazione di questi quiz sia stato a strettissimo numero chiuso, privo di tante associazioni quali “collegio capitàni” (spesso membri di commissione agli esami), Lega Navale, Federazione Italiana Vela e tanti altri, non ha giovato al buon esito del lavoro”.

Nostro commento
Una vicenda tutta italiana, che avrebbe potuto essere gestita con maggior attenzione ed equilibrio. Chissà, a ripensarci bene, forse il vecchio esame, così come lo sostenemmo una trentina d’anni fa, aveva un senso più compiuto.
Ti sedevi di fronte all’esaminatore, ufficiale, capitano di lungo corso o esperto che fosse. Trovavi una carta nautica aperta (guai ad abbandonarle, ci sia consentito, così come crediamo che gli assetti di un’imbarcazione, anche di 40 piedi, siano importanti) con un punto nave e da lì ti veniva chiesto d’impostare un problema di carteggio, che era per molti di noi un sano e anche appassionante esercizio.
Qualche domanda teorica e l’esaminatore si rendeva subito conto del livello d’esperienza e di conoscenze teoriche del candidato. Poi una prova pratica in mare, spesso snella ma comunque utile e senza alibi.
Anche lì chi di dovere capiva rapidamente il livello e le capacità dell’aspirante. Facile ed efficace. Poi arrivarono i quiz e gli interessi contrapposti.

Articoli Correlati

11 Comments

  1. davide biancheri
    June 10, 2022 @ 14:36

    Sono un esperto velista della LNI e non comprendo come faccio ad essere in grado di giudicare la prova pratica di un candidato entro ed oltre alle 12 miglia, ma non sono in grado di certificare 5 ore di istruzione per un allievo. Inoltre i C.I.N. (Centri di informazione nautica) che hanno insegnato ad andare per mare da più di 30anni a generazioni di velisti, non sono neanche riconosciuti come scuole nautiche. Che dire?

    Reply

  2. Vittoria Vando
    June 10, 2022 @ 19:22

    La scuola alla quale mi sono rivolta alla quale ho manifestato le perplessità che sono contenute in questo bel articolo mi ha detto che i quiz ci sono da febbraio. Peccato che fossero in buona parte sbagliati. Per due mesi, una volta la settimana dalle 8 alle 10, l’istruttore invece di insegnare ci diceva … la risposta corretta dovrebbe essere al prima ma voi rispondete la 3 . Ma si può?

    Reply

  3. Vittoria
    June 10, 2022 @ 19:23

    Io mi sono iscritta in una scuola di Milano a settembre. Dovevo fare l’esame a Genova ma lo devo ancora sostenere. La spiegazione è stata che ci sono troppe pratiche e tante di sono accumulate dopo hanno bloccato gli esami a dicembre.
    Quindi dopo 6 mesi di corso non solo non ho ancora fatto ancora l’esame ma mi cambiano le regole del gioco. Solo in Italia può succede.

    Reply

  4. Vittoria
    June 10, 2022 @ 19:24

    Pazzesco
    Io sono 5 mesi che sto studiando e carteggiando nel poco tempo libero che ho. Avrei dovuto fare l’esame ad aprile, poi maggio ora nn si sa quando e dovrei farlo con carteggi completamente diversi da quelli con i quali mi sono preparata .. mesi di sacrifici per nulla
    Ma stiamo scherzando ..

    Reply

  5. Rocco
    June 10, 2022 @ 19:26

    Dopo questo articolo e dopo aver letto i quiz presi dal sito del MIMS mi è venuta voglia di abbandonare.
    Come si fa a fare domande sulla vela così complesse

    Reply

  6. Chiara
    June 10, 2022 @ 19:28

    Io la vado a prendere in Slovenia
    Fanno corsi per italiani della durata di 4/5 giorni. Tanto per guidare una barca senza targa si può.

    Reply

  7. Giulia
    June 10, 2022 @ 19:29

    In Croazia con due giorni di corso ti rilasciano il brevetto e io dovrei studiare in Italia 1422 domande per la patente a motore.

    Reply

  8. Claudia
    June 10, 2022 @ 19:30

    nel 2022 con tutti gli strumenti a disposizione anche attraverso mobile spiegatemi a cosa servano gli esercizi di carteggio con triangoli di vento corrente.

    Reply

  9. Ludovica
    June 10, 2022 @ 19:31

    Sono una appassionata di vela e da sempre vado su 420 e 470
    Ho fatto tante regate anche su cabinati di 40 e 60 piedi e trovo che l’articolo abbia ragione. Le domande sulla vela sono troppo per derivisti e alcune troppo tecniche

    Reply

  10. Giulio
    June 10, 2022 @ 19:33

    Io mi sono iscritta in una scuola a novembre
    Mi è stato detto che avrei sostenuto l’esame a gennaio.
    Poi febbraio
    Poi marzo
    Insomma lo devo ancora fare
    La scuola mi dice, come giustamente scritto nell’articolo le cause sono state l’elevato numero di iscritti, i tre mesi non esami causa i contenuti delle circolari del ministero.
    Come tanti mi hanno fatto dapprima studiare su alcuni quiz poi su quelli nuovi poi con quelli nuovi rivisionati poi con quelli dell’ultima versione che hanno ancora errori ..
    non so ancora quando farò l’esame e dopo tanti mesi mi è passata la voglia anche perché la patente mi servirebbe per l’estate ormai iniziata

    Reply

  11. Beppe Veirana
    June 11, 2022 @ 15:17

    Concordo pienamente con quanto scritto nel articolo
    Sono un esperto Velista della Lega Navale socio del collegio capitani e della federazione italiana vela
    Faccio 270 uscite l’anno di scuola vela noleggio con il mio hanse 470e ho fatto parte delle commissioni di esame per la capitaneria di porto e le domande dei quiz vela le trovo in buona parte assurde ma soprattutto molto molto lontane dal mondo del diportismo inutili e incomplete.
    Non è certo questo il modo di evincere la preparazione teorica di un allievo.

    Reply

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *