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Fare Vela test: l’anteprima del Grand Soleil 58, il video

Lavagna– Il golfo del Tigullio ci accoglie in una giornata grigia bucata da rari raggi di sole. Lo specchio d’acqua antistante il porto di Lavagna è appena leggermente increspato da una bava di tramontana. Poco male, dato che ci accingiamo a provare una barca che porta la sigla “performance” nel nome. Ad accompagnarci in questa giornata gli uomini Grand Soleil Gigi Servidati e Michele Mennuti. Il GS 58 è candidato all’European Yacht of the Year 2017 nella categoria performance-cruiser.

Il Grand Soleil 58 performance ormeggiato in banchina a Lavagna
Il Grand Soleil 58 performance ormeggiato in banchina a Lavagna. Foto Giuffrè

Il GS 58 The One ci aspetta in banchina e non facciamo fatica a trovarla dato che la barca si contraddistingue per un look determinato: il modello della nostra prova è infatti in total black, una colorazione che unita all’estetica  da vera sportiva rende la barca distinguibile anche da lontano.

Vista da dietro si nota il baglio massimo piuttosto arretrato, in linea con lo stile dei performance-cruise di ultima generazione. Foto Giuffrè
Vista da dietro si nota il baglio massimo piuttosto arretrato, in linea con lo stile dei performance-cruise di ultima generazione. Foto Giuffrè

La giornata non si presenta delle più facili: la tramontana davanti la foce dell’Entella sembra ritirarsi e ci muoviamo bolinando tra gli ultimi refoli. La barca che stiamo provando è armata con un fiocco autovirante e una randa non al massimo dell’allunamento. Un piano velico per un utilizzo crocieristico che nell’aria molto leggera penalizza le grandi potenzialità della carena disegnata da Felci. Per questo motivo consigliamo l’impiego di un fiocco a bassa sovrapposizione che in queste condizioni darebbe alla barca la giusta potenza per esprimersi al meglio.

Nonostante tutto però il GS58 non fa fatica a mantenersi sopra i 3 nodi con un vento reale tra i 4.5 e i 5 nodi e un angolo apparente al vento fino ai 35 gradi.

Una linea scura all’orizzone ci anticipa però un radicale cambio di condizioni: il sudest previsto sta per entrare, e all’improvviso sul Tigullio sembra quasi si apra una finestra da sudes dalla quale arriva l’aria. Uno scirocchetto vivace tra i 10 e i 13 nodi si stende velocemente nel golfo e le sensazioni al timone del GS 58 cambiano radicalmente.

Al timone del GS58 con 12-13 nodi di Scirocco
Al timone del GS58 con 12-13 nodi di Scirocco. Foto Giuffrè

Il timone acquista mordente, la barca tira su la prua fino ai 30 gradi di apparente e la bolina sale fino ad 8 nodi di velocità senza difficoltà. Conduciamo la barca con grande semplicità, grazie anche al lay out di coperta che prevede i winch, elettrici, a ridosso del timoniere. Da questa postazione si possono regolare praticamente tutte le manovre. Un’impostazione anche questa da vero cruise, ma che non penalizza le performance e da anzi la possibilità anche ai timonieri meno esperti di prendere confidenza con le varie manovre in diretta.

La visuale del timoniere da sottovento. Foto Giuffrè
La visuale del timoniere da sottovento. Foto Giuffrè

Entrati in un canale più intenso d’aria laschiamo randa e poggiamo per registrare i numeri tra il lasco e il traverso. Sempre con la medesima configurazione del piano velico registriamo punte superiori ai 9 nodi con un angolo al vento reale intorno ai 100 gradi, numeri che lasciano immaginare una buona propenzione della barca verso le andature portanti.

Il look della tuga in stile "mini maxi" conferisce al GS58 un'estetica portiva e grintosa. Foto Giuffrè
Il look della tuga in stile “mini maxi” conferisce al GS58 un’estetica portiva e grintosa. Foto Giuffrè

Nonostante questo aspetto la barca ci è sembrata complessivamente allround: il baglio massimo non è esasperato e la barca di bolina può dare sicuramente molto, per poi liberare tutti i suoi cavalli in veloci galoppate al lasco stretto.

La top speed registrata
La top speed registrata ad un’andatura prossima al traverso è stata di 9.7 nodi con un vento reale di poco superiore ai 10 nodi. Foto Giuffrè

I volumi anteriori non sono eccessivamente affilati, un particolare che conferisce alla barca un passaggio efficace sull’onda e garantisce sicurezza e potenza quando il vento inizia a salire.

Complessivamente il target “performance-cruise” è pienamente centrato. Ad essere più precisi la barca può offrire qualcosa di più: nella versione che abbiamo testato può essere una perfetta barca da crociera veloce per un armatore non interessato alla competizione. Con i giusti accorgimenti (in particolare: fiocco a bassa sovrapposizione dotato di barber, randa al massimo allunamento, chiglia nella versione profonda) può invece competere al meglio in regata, a nostro avviso con un occhio particolare verso le prove offshore e non solo tra le boe.

Le superfici esterne sono all’insegna della più totale pulizia: tutte le manovre corrono a scomparsa, il rischio inciampo è praticamente nullo. Apprezzabile la soluzione del carrello che corre completamente incassato: comodo per la crociera e molto efficace per la regata data la lunghezza pronunciata e il corretto posizionamento a fine boma per avere il massimo controllo sulla balumina.

Gli interni del GS58 firmati Nauta. Foto Giuffrè
Gli interni del GS58 firmati Nauta. Foto Giuffrè

Terminato il test in mare è tempo di scendere sottocoperta per studiare gli interni che portano la firma di Nauta. Il gusto è sobrio, senza inutili e forzati modernismi.

Notevole la luminosità degli interni. Foto Giuffrè
Notevole la luminosità degli interni. Foto Giuffrè

Gli interni in quercia rendono l’ambiente caldo ed accogliente e l’effetto complessivo è gradevole grazie anche all’abbondante luce naturale. Immancabile la finestratura quasi a filo d’acqua che, oltre a dare la luminosità che dicevamo, mette in comunicazione gli spazi esterni con gli interni aumentando la godibilità di quest’ultimi.

La versione che abbiamo provato aveva una doppia cabina a poppa, cucina a sinistra, doppio bagno e cabina armatoriale a prua.

La prova completa, tutti i numeri a vela, i dettagli sugli interni e la costruzione, nell’edizione invernale di Fare Vela magazine in uscita a dicembre.

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