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Finn Gold Cup: in testa Maloney, Spagna e Croazia in corsa per l’ultimo pass olimpico

Oporto– Dopo due giorni di stop causati da violenti groppi sulla costa lusitana, è ripresa oggi la Finn Gold Cup, l’ultima in cui il Finn gode ancora del suo status olimpico. Due le prove disputate, ancora con mare molto formato che ha messo a dura prova le regolazioni e la conduzione da parte degli atleti del Finn olimpico.

Una partenza alla Finn Gold Cup con mare molto grosso. Foto Deaves

In testa si conferma il kiwi Andy Maloney (3-2-8-23-3), tra i vincitori dell’ultima America’s Cup, ma con soli due punti di margine sull’uhnerese Zsombor Berecz, campione europeo in carica (9-11-1-2-6) e tre sul giovane maiorchino Joan Cardona (11-1-2-11-5). Quarto l’altro kiwi e americascupper Josh Junior.

Cardona mantiene la Spagna in testa alla corsa per l’ultimo pass olimopico per Tokyo, anche se la Croazia, con Nenad Bugarin (oggi 5-1), si è rifatta sotto e segue in quinta posizione overall, a 9 punti dalla Spagna. IN corsa anche la Svizzera, con 15 punti da recuperare.
Per la qualificazione africana, pass ormai acquisito per il Sud Africa, con Leo Davis, visto che il timoniere della Tunisia ha rinunciato.

Partita chiusa purtroppo per l’Italia, con il nostro Matteo Iovenitti (Aniene), a cui va comunque il merito di averci provato con convinzione, che oggi ha concluso 43-45 e occupa la 48esima posizione in classifica.
L’Italia della vela olimpica sarà quindi a Tokyo con sei equipaggi (Nacra 17, Laser Radial/ILCA 6, 470 M, 470 F, RS:X M, RS:X F) sui dieci possibili.

Il campione olimpico Giles Scott (GBR) è in undicesima posizione (oggi 3-12).

La classe Internazionale Finn, intanto, non si rassegna alla perdita del suo status olimpico a partire da Parigi 2024. L’IFA ha diffuso nei giorni scorsi questo bel video, in cui si sintetizza l’intensa e leggendaria storia olimpica del singolo dei campioni.

Basterà a convincere World Sailing? Difficile, visto che la federvela internazionale sembra ormai avere altre priorità rispetto a quella di mantenere lo status olimpico degli atleti over 90 Kg più preparati dell’intero panorama a cinque cerchi. Un po’ come se dall’atletica venissero tolti di colpo tutti i lanci.

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