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Giancarlo Pedote conclude con un brillante sesto posto la Transat Jacques Vabre, le dichiarazioni

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Martinica– Si conclude con un ottimo sesto posto nella classe IMOCA la Transat Jacques Vabre di Giancarlo Pedote e Martin Le Pape su Prysmian Group.
Oggi domenica 28 novembre alle 8:44 (ora italiana, nella notte in Martinica), Giancarlo Pedote e Martin Le Pape hanno tagliato il traguardo della XV edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre.

Un risultato che Pedote ha ottenuto con la sua consueta strategia, fatta di regata conservativa all’inizio e di attacco nella fase finale. Un occhio all’integrità della barca, evitare avarie, restare a contatto con gli avversari diretti e attaccare nelle miglia finali cogliendo ogni occasione. Una strategia che aveva già pagato all’ultimo Vendee Globe e che si è rispetuta qui alla Jacques Vabre.
Sarebbe davvero interessante adesso vedere Pedote in regata con un IMOCA di ultimissima generazione per cercare di competere per il podio nella difficilissima classe IMOCA.

Così commenta Pedote:
«Considerando il livello dei concorrenti e il poco tempo passato insieme prima della partenza, questo sesto posto ha dell’incredibile! Il momento del passaggio della linea è stato molto emozionante per entrambi.
“Alla partenza a Le Havre, stimavamo che concludere nella Top 10 sarebbe già stata un’ottima prestazione. Siamo incredibilmente felici di aver concluso sesti, felici e commossi. Abbiamo anche versato qualche lacrima quando siamo arrivati. La gara è stata estenuante. Ventun giorni in mare non sono un’impresa da poco, anche se ci siamo divertiti molto a navigare insieme», ha confermato Martin.

Prysmian Group all’arrivo nella notte della Martinica

Cercare di competere con gli IMOCA di ultima generazione tecnologicamente più avanzati ha richiesto il massimo impegno da parte dei navigatori che si sono prodigati con determinazione inesauribile e massima abnegazione. «Abbiamo dato il massimo dall’inizio alla fine. La regata è stata molto interessante anche se la meteorologia atipica, e attraversare due volte il Pot au Noir con le sue stasi è stato complesso. Siamo riusciti a fare una buona strategia nei passaggi chiave di Fromveur (tra l’arcipelago di Molène e l’isola di Ouessant, nel mer d’Iroise – ndr), Raz de Sein e alle Canarie, dove abbiamo cercato di cogliere al meglio ogni opportunità che si presentava per poter avanzare. Abbiamo regolato la barca continuamente, spostando ogni volta i pesi a bordo e questo ci ha consentito di mantenere la barca quasi sempre nelle velocità “target », ha commentato lo skipper di Prysmian Group.

«In termini di dinamiche a bordo, non avrei potuto chiedere di meglio. Siamo stati in sintonia dall’inizio alla fine. La comunicazione tra di noi è sempre stata fluida e i compiti erano distribuiti in maniera chiara e bilanciata. Martin ha fatto un ottimo lavoro di routage e tattica e io ho potuto concentrarmi completamente sul far esprimere al meglio il potenziale della barca. C’è sempre stata una bella atmosfera a bordo e un ottimo stato d’animo. Abbiamo davvero lavorato in armonia!», ha dichiarato ancora Giancarlo Pedote all’arrivo.

«È stato un piacere navigare insieme. Avevamo piena fiducia uno nell’altro, eravamo complementari e complici. Oserei dire uno stato di grazia, non semplice da ottenere in regata. Sono molto felice di aver potuto vivere questa esperienza, di aver potuto esprimermi al meglio sul piano navigazione e anche felice di avere un nuovo amico», ha concluso Martin Le Pape.

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