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I tre italiani alla Transat 650: Torresani, Rosetti e Farci… sull’oceano con i Go Kart del mare (video-intervista)

Les Sables d’Olonne- Tre uomini in barca, o meglio sui “Go Kart del mare”. Così Alessandro Torresani, Luca Rosetti e Francesco Franci, i tre velisti italiani che domenica 24 settembre prendono il via per la Mini Transat La Boulangere, definiscono infatti i loro Mini 650.

Abbiamo raggiunto in chat i tre solitari italiani da Les Sables d’Olonne, dove fervono gli ultimi preparativi per la partenza di domenica prossima.

Questa l’intervista a tre che vi proponiamo, con molti spunti interessanti su motivazioni, dettagli tecnici e ambizioni, umane e sportive:

La sfida all’Atlantico, la seconda per Rosetti che già l’ha affrontata nel 2019, e la prima per Torresani e Farci, su quei barchini di appena 6 metri e mezzo è qualcosa di speciale per ogni velista che sogni l’oceano in solitario. “Go Kart del mare” capaci di prestazioni strabilianti grazie a linee d’acqua, materiali leggeri e piani velici esorbitanti. Torresani, romano, regata su Porco Rosso, un Pogo 3 Verdier. Rosetti, bolognese, su Race=Care, un Maxi Raison. Entrambi hanno barche veloci e aggiornate. Vogliono lottare per le prime posizioni. Farci, di Sant’Antioco, su Gin Tonic, un Ginto con più stagioni sotto la carena ma che punta a far bene tra le barche di seconda generazione.

Due tappe, la prima da Les Sables d’Olonne a Santa Cruz de la Palma (La Palma, Canarie) e la seconda da La Palma a St. Francois, Guadalupa, che partirà il 28 ottobre. La Biscaglia, poi Finisterre lasciando a sinistra la zona d’esclusione (anche a causa degli attacchi delle orche spesso registrati in Galizia), la discesa lungo il Portogallo e Madeira, infine l’approccio a La Palma, la più occidentale delle Canarie, probabilmente da nord.

Sono 90 i ministi in partenza, da ben 19 Paesi. 31 i Proto e 59 i Serie, tra cui appunto i nostri tre italiani. “E non ci sono quest’anno favoriti che spiccano. Sarà una regata molto aperta”, dicono Torresani e Rosetti.

Luca Rosetti in azione su Race=Care 998

La classe Mini italiana, così come la Class 40, è ormai una realtà in quel campo di giochi oceanico in cui i francesi amano farla da padrone. Prima guardati con  curiosità ma ora sempre più rispettati, gli oceanici italiani frequentano ormai con assiduità la Bretagna e sono sempre più protagonisti nelle regate del circuito atlantico. La vittoria di Ambrogio Beccaria del 2019 e il secondo posto di Alberto Riva nel 2021 seguono le imprese di Giancarlo Pedote, secondo nel 2013, e di molti altri italiani che ci hanno provato, a tutti i livelli.

Lontana dallo spirito romantico e avventuriero delle prime edizioni, la Transat 650 è una regata durissima, dove già essere presenti è un risultato, vista la lunga e dura selezione e le qualificazioni richieste per essere ammessi.

I nostri tre solitari hanno ottenuto ottimi risultati nelle regate mediterranee, dall’Arci 650 al GP d’Italia e si sono fatti valere in Bretagna alla Sables-Azzorre-Sables.

Alessandro Torresani sul suo Pogo 3 Porco Rosso 1012
Francesco Farci sul suo Gin Tonic 520. Foto Orsini/FIV

I Mini 650 sono sempre più veloci: “Fino a 280 miglia nelle 24 ore, con una barca di sei metri e mezzo, con medie fino a 12 nodi, è qualcosa che puoi raccontare solo dopo averlo vissuto. Camminano davvero tanto”, ci dice Luca Rosetti, “E non è facile capire quando staccare l’acceleratore, perché sei spesso al timone. “Anche ogni movimento, per esempio andare a prendersi una barretta sottocoperta, diventa difficile per non compromettere l’assetto generale, dove anche i miei 60 chili contano lì dove devono stare”, gli fa eco Francesco Farci.

Alessandro Torresani e Luca Rosetti descrivono benissimo nella nostra chat come scorre la vita nelle 24 ore a bordo di un Mini 650: “Un aggiornamento meteo via radio SSB al giorno, con la meteo per i 5 giorni successivi e uno a 48 ore con l’intensità del vento in quadranti di ben 240 miglia. Per le posizioni la sola distanza dall’arrivo dei concorrenti e lì scatta il gioco di collocare i concorrenti sulla scacchiera, in base a logica e intuito, non sempre facile capire cosa succede. Per questo la Transat è una scuola eccezionale”.

“Siamo al timone molto spesso”, continua Torresani, “anche se i piloti automatici sono raffinati vi sono condizioni in cui stare al timone fa la differenza. Il tutto deve essere bilanciato con la necessità di dormire a intervalli regolari, con i controlli continui alla barca e alle attrezzature, con le scelte di navigazione e l’alimentazione, insomma la giornata scorre veloce, ma non mancano i momenti di stare con se stessi e, umanamente, è sempre assai appagante”.

i 90 velisti della Transat 650 2023 a Les Sables d’Olonne

“Grande emozione e soddisfazione, questo lo stato d’animo degli ultimi giorni prima del via”, dice Rosetti, “Un po’ di preoccupazione c’è sempre ma cerco di tenerla a bada con la concentrazione e la preparazione, che è stata meticolosa fin dall’inizio. La consapevolezza di questo e la sicurezza di poter contare su un mezzo progettamene e tecnologicamente al top mi aiutano anche dal punto di vista motivazionale. Visto il livello medio molto elevato, mi aspetto una flotta compatta dallo start fino alle Canarie e distacchi molto contenuti fino a Guadalupe”.

Seguiamoli. Se lo meritano.

minitransat.fr

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