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Laser, un voto necessario per mantenere lo status olimpico

Londra, UK- La dead lyne per risolvere lo status olimpico del Laser si sta avvicinando. Entro il primo agosto, la classe a singolo olimpica dovrà aver risolto la questione della libera produzione delle imbarcazioni in termini FRAND (fair, reasonable and no-discriminatory basis) secondo l’equipment policy che World Sailing ha approvato per risolvere la questione dell’Anti Trust sollevata prima presso l’autorità italiana garante della concorrenza e poi arrivata alla Commissione Europea. la soluzione è stata trovata dalla classe internazionale (ILCA) nell’accesso al mercato di nuovi produttori.

Per farlo, però, occorre mettere d’accordo la Laser Performance e gli altri due licenziatari, quello per l’Oceania e quello per Giappone e Sud Corea, che sono invece impegnati in una lunga lite legale che coinvolge diversi aspetti delle norme sulla registrazione e l’uso di marchi industriali. Da qui l’idea di togliere il nome del brand “Laser” dalla modifica al regolamento di classe. Di fatto l'”ILCA Dinghy” sarebbe sempre un Laser ma toglierebbe la materia del contendere ai cantieri licenziatari e assicurerebbe la sopravvivenza olimpica del Laser stesso, con tutte le filiere (4.7 e Radial) che a esso portano.

In caso di mancato accordo, e senza soluzioni alternative che rispettino i termini FRAND, dal 1 agosto il Laser non potrebbe più godere del suo status olimpico per il 2024. La scelta del Mid Year Meeting di World Sailing che lo ha confermato, infatti, è condizionata dall’adozione di tali termini di apertura del mercato.

Per garantirsi un piano B, l’ILCA ha sottoposto ai propri associati la modifica al regolamento di classe della definizione di Builder, come segue:

The Proposed Class Rule Change
Change the ILCA Class Rules, Part 1, as follows:
Definition of Builder:  
A Builder is a manufacturer that has the rights to use a Laser trademark, is manufacturing the hull, equipment, fittings, spars, sails and battens in strict adherence to the Construction Manual, and has been approved as a Laser Builder by each of World Sailing and the International Laser Class Association.

ILCA ha anche aperto un Voto on line per supportare questo cambio, che togliendo la parola Laser dalla definizione di “costruttore” renderebbe di fatto libera l’apertura a altri produttori, rispettando quindi le norme FRAND volute da World Sailing.

A questo link le modalità per votare:

https://www.surveymonkey.com/r/2019ILCARuleChange

Un ottimo articolo per comprendere la dinamica e i motivi di questo fondamentale punto è stato pubblicato su Sailing Illustrated da Tracy Usher, presidente dell’International Laser Class Association (ILCA).

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3 Comments

  1. Stefano Antonelli
    July 19, 2019 @ 20:40

    Lo status Olimpico è importante ma non è alla base del successo del Laser che era (ed è) il dinghy più diffuso al mondo già molto prima del 2000, ovvero dell’ingresso alle Olimpiadi. Il principio FRAND sposta la filosofia del Laser da “one design” ovvero “1 costruttore = 1 progetto” a “monotipo” ovvero “molti costruttori = molti progetti” con conseguente corsa verso una classifica informale, ma sostanziale, che distinguerà barche migliori e barche peggiori, così come avviene da sempre in tutte le classi Olimpiche e non. L’effetto finale presumibile, ma ovviamente non certo, sarà una progressiva riduzione dell’interesse su questa barca da parte delle flotte, riduzione delle flotte effettivamente regatanti e una drastica e veloce svalutazione dell’usato.
    Poiché è presumibile che il Laser perderà dopo il 2024 lo status Olimpico, perché in ogni caso è un progetto obiettivamente datato, ci chiediamo se sia ragionevole percorrere questa strada pericolosa e senza ritorno.
    Altra questione riguarda la sostenibilità di un cantiere di fronte alla frammentazione dei costruttori. Già oggi LP Europe produce non più di 200 barche mese con un giro di fatturato di circa 1.200K€/mese e margini molto bassi a causa degli elevati costi per la gestione del ciclo dei rifiuti tossici delle materie sintetiche usate, oltre che a causa di un processo produttivo a bassissima automazione. In conclusione, questa rivoluzione per aderire al principio dell’abbattimento di posizioni di monopolio, riguarda un giro d’affari mondiale ridicolo dell’ordine di 30.000K€ l’anno distribuito su 3 cantieri. Realmente, possiamo parlare di monopolio?

    Reply

  2. Stefano Antonelli
    July 19, 2019 @ 23:22

    Lo status Olimpico è importante ma non è alla base del successo del Laser che era (ed è) il dinghy più diffuso al mondo già molto prima del 2000, ovvero dell’ingresso alle Olimpiadi. Il principio FRAND sposta la filosofia del Laser da “one design” ovvero “1 costruttore = 1 progetto” a “monotipo” ovvero “molti costruttori = molti progetti” con conseguente corsa verso una classifica informale, ma sostanziale, che distinguerà barche migliori e barche peggiori, così come avviene da sempre in tutte le classi Olimpiche e non. L’effetto finale presumibile, ma ovviamente non certo, sarà una progressiva riduzione dell’interesse su questa barca da parte delle flotte, riduzione delle flotte effettivamente regatanti e una drastica e veloce svalutazione dell’usato.
    Poiché è presumibile che il Laser perderà dopo il 2024 lo status Olimpico, perché in ogni caso è un progetto obiettivamente datato, ci chiediamo se sia ragionevole percorrere questa strada pericolosa e senza ritorno.
    Altra questione riguarda la sostenibilità di un cantiere in un contesto di costruttori in competizione. Già oggi LP Europe produce non più di 200 barche mese con un giro di fatturato di circa 1.200K€/mese e margini molto bassi a causa degli elevati costi di gestione del ciclo dei rifiuti tossici delle materie sintetiche usate, oltre che a causa di un processo produttivo senza alcuna automazione industriale. In conclusione, questa rivoluzione dettata dal principio dell’abbattimento di posizioni di monopolio, riguarda un giro d’affari mondiale ridicolo dell’ordine di 30.000K€ l’anno distribuito su 3 cantieri. Realmente, possiamo parlare di monopolio?

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  3. STEFANO ANTONELLI
    July 20, 2019 @ 13:53

    Lo status Olimpico è importante ma non è alla base del successo del Laser che era (ed è) il dinghy più diffuso al mondo già molto prima del 2000, ovvero dell’ingresso alle Olimpiadi. Il principio FRAND sposta la filosofia del Laser da “one design” ovvero “1 costruttore = 1 progetto” a “monotipo” ovvero “molti costruttori = molti progetti” con conseguente corsa verso una classifica informale, ma sostanziale, che distinguerà barche migliori e barche peggiori, così come avviene da sempre in tutte le classi Olimpiche e non. L’effetto finale presumibile, ma ovviamente non certo, sarà una progressiva riduzione dell’interesse su questa barca da parte delle flotte, riduzione delle flotte effettivamente regatanti e una drastica e veloce svalutazione dell’usato. Poiché è presumibile che il Laser perderà dopo il 2024 lo status Olimpico, perché in ogni caso è un progetto obiettivamente datato, ci chiediamo se sia ragionevole percorrere questa strada pericolosa e senza ritorno.

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