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Sconfinano in acqua dalla Lombardia al Trentino, multa salata per nove kiter bresciani sul Garda

Limone del Garda- Costa caro lo sconfinamento regionale a nove kitesurfer bresciani, multati sull’Alto Lago di Garda martedì pomeriggio per un totale di seimila euro. I kiter erano partiti da un centro kite di Limone del Garda, in Lombardia, e con l’Ora sostenuta da sud erano sconfinati in acque trentine, dove sono stati fermati dalla squadra acque interne della Polizia di Riva del Garda, competente per il Garda trentino.

Il confine tra Lombardia e Trentino è segnalato da un arco sulla strada e da un palo bianco e rosso posto sulla scogliera poco a nord di Capo Reamol, che i kiter hanno dichiarato di non aver visto a causa della velocità e del vento forte.

L’Alto Garda, con il confine tra Lombardia e Trentino sulla costa occidentale

I kiter, nonostante fossero ben distanti l’uno dall’altro, sono stati multati per lo sconfinamento regionale e per aver praticato kite in acque trentine in orario non consentito (ovvero tra le 10 e le 16:30). Ingente lo spiegamento di mezzi, con motovedette e scorta della polizia fino a terra alla base di Limone, e da lì in Questura a Riva del Garda dove è stata contestata l’infrazione e applicata la multa.

I kiter hanno riconosciuto l’errore geografico, pur segnalando che “è difficile comprendere tutta questa inflessibilità. In fondo facevamo solo sport, in acqua, senza creare assembramenti… Fa sorridere il fatto di essersi visti comminare una multa per violazione delle norme anti-contagio in una situazione come questa”.

La violazione geografica c’è stata ma, in effetti, la sanzione appare spoporzionata rispetto a uno sconfinamento solo acqueo per poche centinaia di metri.

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4 Comments

  1. Massimo
    May 29, 2020 @ 11:53

    La cosa comica È vedere lo spiegamento di forze che hanno messo in campo i Paladini della Giustizia per gente che faceva sport !!è una cosa vomitevole. Ridicoli

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  2. Antonio
    May 29, 2020 @ 21:48

    Sto convincendomi sempre di più che siamo in mano o a dei pazzi, o a malafede organizzata. Faccio fatica a devidere cosa sarebbe preferibile.

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  3. Maurizio
    May 30, 2020 @ 10:05

    La polizia e la magistratura dovrebbe dedicarsi a perseguitare i criminali, i mafiosi, i truffatori e non le persone oneste che praticano sport. Se rubano in casa non si muove nessuno… uno che fa kite o windsurf passa un confine sull’acqua viene trattato in questo modo. Non è solo vomitevole ma assurdo e dimostra sempre più l’incopetenza delle forze dell’ordine… sono disgustato ed offeso come Italiano onesto da questo comportamento!!!

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  4. Luigi
    June 1, 2020 @ 14:59

    Vorrei spendere due parole sull’accaduto visto che sono uno dei nove “criminali”. Prima di tutto vorrei fare una premessa: abbiamo infranto la legge ed è giusto pagarne le conseguenze.
    Non ho intenzione di fare ricorsi, appelli o altro. I leoni da tastiera possono stare tranquilli. Tuttavia vorrei fare alcune precisazioni dato che, dopo aver letto l’articolo. NON siamo venuti in Trentino in macchina in barba alle leggi in vigore.
    Siamo partiti dalla zona bresciana del lago: le previsioni meteorologiche promettevano un bel vento che però non è mai arrivato così da farci scarrocciare oltre il confine mentre navigavamo. Tuttavia abbiamo sbagliato perché una volta lì, invece di farci recuperare e tornare a casa, abbiamo deciso di goderci il nostro sport preferito.
    Ne avevamo nostalgia, forse anche a causa del periodo appena trascorso.
    Questa NON è però una giustificazione.
    Proseguendo, vorrei porre l’attenzione sul modus operandi della Polizia di Stato. Una volta risaliti tutti in gommone (indossavamo le mascherine), siamo stati scortati con i lampeggianti accesi fino alla spiaggia da cui eravamo partiti, dove nel frattempo era arrivata una volante che, sempre con tanto di lampeggianti accesi, attendeva il nostro arrivo.
    Dopo un po’ di sana burocrazia su generalità e residenze varie, ci hanno sequestrato i documenti.
    L’imbarcazione con i rispettivi agenti ci ha lasciati mentre quelli sulla volante hanno atteso che ci cambiassimo e poi ci hanno scortato fino a Riva del Garda, dove siamo stati tenuti due ore in commissariato per la seconda parte di “burocrazia all’italiana”. Nonostante riconosca di essere dalla parte del TORTO, questo dispiegamento di risorse (pagate con le nostre tasse) mi è sembrato eccessivo. Ribadisco, HO SBAGLIATO, è vero, ma sono uno sportivo, non un criminale.
    Quello che più mi stupisce è leggere i commenti di persone indignate che si scagliano contro il nostro comportamento. Mi piacerebbe che gli italiani si scagliassero e si indignassero con la stessa foga per cose più importanti, per gli scandali che piano piano i veri giornalisti si impegnano a portare alla luce, perché in Italia torni a prevalere la giustizia.
    Forse però la mia è solo l’utopia di un Robin Hood moderno, che invece di imbracciare arco e frecce si diverte con una tavola e un aquilone.

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