Capo Horn- Il ventunesimo anno del XXI Secolo si apre con l’allungo forse decisivo di Yannick Bestaven. E con un Giancarlo Pedote che va all’attacco nella depressione che sta portando il gruppo di testa fino al più leggendario dei Capi.
Come previsto, il duo di testa ha allungato, spinto dal nuovo violento sistema, che porterà venti previsti a 40/55 nodi e onde fino a otto metri proprio al passaggio dall’Horn. Alle 18 UTC di oggi 1 gennaio, Bestaven aveva 139 miglia di vantaggio su Charlie Dalin su Apivia. Maitre Coq era a circa 400 miglia dall’Horn, per un passaggio atteso per il pomeriggio del 2 gennaio.
I due battistrada hanno spinto al massimo, con percorrenze finalmente ben sopra le 400 miglia al giorno. Per farlo, però, si trovano ad affrontare il quadrante più pericoloso del sistema depressionario, con onde fino a sei-otto metri fino all’Horn.
Il terzo, Thomas Ruyant su LinkedOut, è ora staccato di ben 472 miglia. Di fatto Berstaven ha quasi raddoppiato il suo vantaggio in soli due giorni.
Giancarlo Pedote e Louis Burton si trovano più a nord del gruppo posizionato tra il quinto e il nono posto e potranno “seguire” la depressione dal suo quarto quadrante (il migliore per angolo del vento e onde) fino a Capo Horn. Nel farlo potrebbero superare tutto il gruppo sudista guadagnando molte miglia.
Alle 18 CET Prysmian Group era decimo a 703 miglia da Bestaven, con ben 412 miglia percorse nelle ultime 24 ore, fronte alle 320/360 percorse dal gruppo Herrman-Josckhe-Le Cam-Dutreux-Sorel. Pedote è stato il migliore del gruppo e il terzo di tutta la flotta, dopo Dalin, Bestaven e appena prima di Jeremie Beyou, che continua a spingere rimontando la flotta e potrebbe avere a Capo Horn un tempo migliore addirittura di Bestaven.
Chi uscirà avanti da Capo Horn e dall’Isola degli Stati avrà poi una buona posizione per risalire l’Atlantico nelle finali settemila miglia prima dell’arrivo a Les Sables d’Olonne.
Pedote esprime in questo suo video di oggi la preoccupazione per il sistema da affrontare prima di Capo Horn ma anche la convinzione delle sue scelte:
La scelta di preservare il suo Imoca, mantenendo comunque il contatto con la testa della flotta, potrebbe quindi iniziare a pagare proprio adesso, in corrispondenza del più iconico e atteso passaggio dell’intero Vendee Globe. Prysmian è atteso all’Horn per il 4 gennaio.
Il Pacifico australe si è rivelato complicato in questa edizione. Thomas Ruyant spiega in questo video odierno la sua fretta d’arrivare a Capo Horn per uscire finalmente da un “Sud sin troppo lungo”:
La tenace franco-tedesca Isabelle Josckhe, autrice sin qui di una splendida regata, ha inviato oggi uno dei video più riusciti, che testimonia con videocamera montata su asta le condizioni del suo MASCF in planata continua ai 55 Sud: