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Vendee Globe: Bestaven allunga, Pedote va all’attacco nella risalita dell’Atlantico

Buenos Aires– Yannick Bestavern ha allungato nel Sud Atlantico e tra il 7 e 8 gennaio ha il maggior vantaggio da Natale, giorno in cui è passato in testa al Vendee Globe. Giunto alla latitudine di Buenos Aires, Maitre Coq alle 14 CET di oggi 8 gennaio aveva 399 miglia di vantaggio su Charlie Dalin e 414 su Thomas Ruyant, impegnati in un bel duello da almeno 48 ore.

La situazione alle 14 CET dell’8 gennaio. Nel pomeriggio Pedote (in bianco) virerà mure a dritta

Giancarlo Pedote sta spingendo forte il suo Prysmian Group, come promesso dopo la fine del Southern Ocean. La strategia di Pedote, rivelata al passaggio da Capo Horn, si fa ora evidente. Dopo aver preservato la barca nelle dure condizioni dei Cinquanta Urlanti, inedite per lui alla sua prima esperienza nel Southern Ocean, Pedote è adesso all’attacco e si trova in ottava posizione, a 652 miglia da Bestaven e con la possibilità di attaccare anche Jeasn Le Cam, settimo a una quarantina di miglia dalla sua prua.

La difficoltà degli Imoca 60 foiler nelle condizioni estreme dei 50 Sud è stata riferita anche da un campione come Jeremie Beyou, che certo non si risparmia quando c’è da spingere con il suo Charal. Beyou, che si trova in 18esima posizione e potrebbe doppiare Capo Horn con un tempo simile se non migliore di quello del leader Bestaven (ricordiamo che Charal è ripartito nove giorni dopo la flotta), ha definito come estremamente dure e “spacca barche” le condizoni del Southern Ocean.

L’analisi di Pedote nella mattinata dell’8 gennaio:
“Stiamo giocando con questa zona chiusa di alta pressione atmosferica che ci sta bloccando la strada e che al momento ci costringe a risalire. Nelle prossime ore ci sarà una virata da piazzare. Poi ci muoveremo mure a dritta e il vento cederà man mano che avanzeremo, il che ci permetterà di guadagnare verso Nord.
La barca sta sbattendo un po‘ ma va bene. Avremo ancora qualche ora dura, ma man mano che il vento girerà, le cose andranno meglio. Inoltre il fatto di mettere sempre più Nord sulla sua traiettoria fa davvero bene al morale. Ora troviamo più temperature umane. Tutto va per il verso giusto per il riavvicinamento verso Les Sables d´Olonne.

Stiamo entrando nel vivo della competizione, il che è fantastico. Faccio la mia strategia e anche la tattica perché non voglio uscire dal gruppo. Una volta che avrò le condizioni per permettere alla mia barca di esprimersi, sarà il momento di prendere il gas. Ci sono più di 6.000 miglia da percorrere, è una lunga strada, ma dobbiamo assolutamente arrivare ad attaccare. Lo farò, molto più che nel profondo sud, ma senza fare cose pericolose o fuori controllo”.

Pedote aveva raccontato ieri le sue sensazioni dopo Capo Horn:
“Il fatto di aver doppiato i tre capi (Buona Speranza, Leeuwin e Capo Horn, ndr) significa molto, ma l’importante è finire questo Vendée Globe. Tagliare il traguardo a Les Sables d’Olonne è ciò che darà al progetto tutto il suo significato e in gara non si può mai sapere cosa accadrà. Devo restare calmo e concentrato. Non cedere un centimetro in termini di gestione della barca”.

“È un sollievo per me. Questi ultimi giorni nel Pacifico erano diventati duri a causa delle temperature gelide, dell’umidità elevata, del vento forte, del moto ondoso serrato e del mare incrociato … tutte cose non piacevoli, in dose massiccia!”.

“È bello trovare condizioni più tranquille, poter mangiare serenamente e poter premere il mouse al momento giusto e non quando è un’onda che l’ha deciso. C’è ancora tanto da fare. Approccio ogni giorno che passa come se fosse il primo del mio viaggio intorno al mondo. Per me andrà bene quando taglierò il traguardo, non prima. A quel punto potrò dire “lavoro fatto”, fino ad allora resta “lavoro in corso”.

Louis Burton continua a impressionare spingendo sempre al massimo delle possibilità il suo Bureau Vallee 2. Alle 14 CET era quinto a 551 miglia dal leader, con la possibilità di puntare al podio del Vendee.

Una provatissima Pip Hare, 17esima in classifica, ha faticato non poco per riuscire a sistemare il timone di sinistra danneggiato nel mare confuso del Southern Ocean

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