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Vendée Globe: Josse getta la spugna, De Pavant salvo dopo l’abbandono barca

Cap Leeuwin – Sebastien Josse getta la spugna, Edmond de Rothschild abbandona il Vendée Globe: esce di scena uno dei favoriti della vigilia, Josse era infatti tra gli skipper quotati per la vittoria finale.

Edmond De Rothschild, l'IMOCA di Sebastien Josse
Edmond De Rothschild, l’IMOCA di Sebastien Josse

Una decisione molto difficile ma inevitabile: il foil di sinistra è danneggiato in più punti e rischia di mettere a repentaglio l’integrità strutturale del monoscafo con il rischio di aprire una via d’acqua.

Sebastien Josse navigava con 35 nodi di vento e onde di 4-5 metri. Un frangente particolarmente ripido ha fatto partire in planata Edmond de Rothschild che in quel momento ha superato i 30 nodi di velocità, schiantandosi violentemente nel cavo dell’onda e riportando la grave avaria all’appendice di sinistra. A quel punto Josse ha subito strambato per evitare di sollecitare la parte danneggiata e ha abbandonato di fatto il percorso della regata dirigendosi verso nord in attesa di capire come risolere la situazione. Presto però lo skipper è stato costretto a tornare sulle altre mura a causa del deteriorarsi delle condizioni atmosferiche, sollecitando quindi ulteriormente la parte danneggiata. Non appena il vento è diminuito Seb Josse ha potuto constatare con precisione la situazione, rilevando l’impossibilità di trovare soluzioni che possano garantire la sicurezza di barca e uomo sul lungo periodo.

“La decisione di mollare è durissima da prendere. Non è solo abbandonare la corsa, c’è molto altro dietro: l’energia, la passione e la voglia che abbiamo messo in questo progetto” ha dichiarato lo skipper in un breve messaggio di ringraziamento al suo team a terra.

“La competizione è l’essenza delle regate, ma la priorità resta sempre la sicurezza dello skipper e della barca. Sappiamo che un giro del mondo senza scalo e assistenza ci espone a dei rischi che accettiamo, ma in una certa misura, non nell’ottica di fare un salto verso l’ignoto, l’approssimazione non può fare parte di queste sfide” ha precisato il direttore di Gitana Team Cyril Dardashti.

Nel frattempo la flotta e la direzione di regata tira un sospiro di sollievo: Kito de Pavant è salvo, la nave Marion Dufresne lo ha prelevato dal suo IMOCA e lo skipper è in buone condizioni di salute. Purtroppo Bastide Otio sembra destinata all’affondamento datal’importante via d’acqua causata dal quasi completo distacco della chiglia a causa dela collisione con l’oggetto non identificato.

Nel frattempo la lotta a vertice sembre pendere a favore di Armel Le Cleac’h. Il francese, con 130 miglia di vantaggio, è sembrato decisamente più costante rispetto ad Alex Thomson negli ultimi giorni, dimostrando maggiore regolarità delle performance ad ogni rilevamento in classifica. I numeri di Hugo Boss sembrerebbero denotare qualche problema tecnico: soprattutto al passaggio di Cap Leeuwin, dove Thomson ha avuto la possibilità di navigare con il foil integro, la performance del britannico è sembrata di molto inferiore alle medie che ha dimostrato di poter tenere. Cosa sta succedendo a bordo della barca nera? Difficile dirlo, dato il grande silenzio tenuto dallo skipper sui dettagli tecnici dell’avaria al foil.

Al rilevamento delle 12 cet odierne Hugo Boss è tornata a navigare a 20 nodi, mure a dritta, contro i 17 di Banque Populaire. Se Thomson vuole restare attaccato allo “Sciacallo” il treno giusto è questo: per le prossime 36 ore i due IMOCA dovrebbero navigare mure a dritta con un vento da sudovest tra i 30 e i 40 nodi.

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