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Vendee Globe: otto giorni di ritardo sull’edizione 2016, forza Pedote è il momento d’attaccare nel Pacifico australe

Point Nemo, Southern Ocean- Il Vendee Globe sembra vivere una fase di stanca alle prese con un esteso anticiclone che sta facendo diventare ancor più “pacifico” l’Oceano Pacifico australe. Se non fosse per la temperatura dell’aria e dell’acqua, sui 6 gradi, più che di Cinquanta Urlanti potremmo parlare di condizioni mediterranee ai 55 gradi sud.

Nelle ultime 24 ore gli Imoca 60 foil hanno dato il meglio, grazie alle onde lunghe sui due metri facilmente gestibili che consentono classiche medie intorno agli 11-12 nodi che, però, non fanno che aumentare il ritardo della flotta rispetto all’edizione del 2016-17, arrivato ormai quasi a otto giorni. E per domani sarà tutto ancora più lento.

Le posizioini alle 18 CET di oggi, 45esimo giorno di regata, con il confronto della posizione al m45esimo giorno di Armel Le Cleac’h nel 2016. Quasi otto giorni di ritardo.

L’allora vincitore (con il record di 74 giorni e 3 ore) Armel Le Cleac’h si trovava, al 45esimo giorno di mare, già a 660 miglia da Capo Horn quando l’attuale leader, Yannick Bestaven, deve ancora percorrere ben 2.800 miglia prima di poter doppiare il più iconico dei capi.
Non solo, Bestaven è in ritardo anche sul passaggio di Francois Gabart, vincitore con Macif dell’edizione ancora precedente del 2012-13 (vinta in 78 giorni e 2 ore).

Pur con tutte le differenze tra le varie edizioni, otto giorni di ritardo per l’attuale flotta appaiono decisamente troppi. Certo, il Southern Ocean si sta rivelando particolarmente infido, tra sistemi duri alternati ad anticicloni con poco vento, ma è anche vero che il passaggio dalle calme equatoriali in questa edizione è stato velocissimo.
Gli Imoca di ultima generazione sembrano quindi in difficoltà. Le condizioni di onda del Southern Ocean non consentono di sviluppare le velocità che progettisti e skipper avevano immaginato. Solo per poche tratte, infatti, gli Imoca foil riescono a sviluppare i loro cavalli mentre in condizioni più dure devono necessariamente preservare il mezzo, sottoposto a sollecitazioni superiori a quelle degli Imoca tradizionali.

Lo testimonia anche Giancarlo Pedote nel suo ultimo video, in cui descrive finalmente velocità sui 18-19 nodi del suo foiler Prysmian Group:

Più tardi Pedote è salito in testa d’albero per un’operazione di controllo dell’attrezzatura. Questo il video:

Pedote, che alle 18 CET era in nona posizione a 400 miglia dal leader Bestaven, ha ora la chance di attaccare il gruppo tra il quarto e l’ottavo classificato, che si trova di circa due gradi più alto in latitudine e costretto a transitare proprio al centro dell’area anticiclonica.

A complicare il tutto anche la Zona d’Esclusione che costringe gli skipper a seguire rotte spesso obbligate, diminuendo le opzioni tattiche. Prima della discesa verso Capo Horn ci sarà anche da risalire sino ai 53° 45′ Sud alla longitudine di 134° W.

Giancarlo Pedote oggi da Prysmian Group

Per Pedote, che sin’ora ha dichiaratamente seguito una strategia prudente e conservativa della barca, si tratta adesso di attaccare, visto che la distanza si è ridotta moltissimo nelle ultime 48 ore, con il quarto della flotta, Daniem Seguin appena 36 miglia davanti a Prysmian.
Un’occasione favorevole, che lo skipper fiorentino potrebbe sfruttare approfittando della rotazione dei venti anticiclonici (in senso antiorario nell’Emisfero Sud) che complicheranno le andature di Jean Le Cam, Boris Herrmann e Benjamin Dutreaux, posizionati più a nord di un centinaio di miglia. Sembra la classica situazione dell’… ora o mai più.

Il leader Yannick Bestaven potrebbe avvantaggiarsi per primo della rotazione, guadagnando miglia nelle prossime 48 ore per poi allungare grazie alla barriera di poco vento in cui cadrà chi segue. Ma riuscirà a farlo, visto che l’Anticiclone si muove verso est più o meno alla sua velocità, rallentando lui ma costituendo anche una barriera per gli inseguitori, soprattutto per Apivia? O, piuttosto, la flotta dei primi si ricompatterà nell’arco di un centinaio di miglia?
Sembra che Boris Herrman riesca a lasciare a sud il poco vento fino ad agganciare una depressione subtropicale in discesa dai 40 Sud. Interessante l’analisi fatta in serata da Ambrogio Beccaria, che mostra proprio questo scenario per le prossime 72 ore.

La situazione e la carta barica alle 15 UTC di oggi

Alle 18 Maitre Coq aveva 78,9 miglia di vantaggio su Apivia di Dalin e 191 su LinkedOut di Ruyant. Seguin è quarto a 366 miglia.
Si pensi che il più veloce di tutta la flotta è stato nelle ultime 24 ore il giapponese Kojiro Shiraishi con 457 miglia, 22esimo in classifica ma in tutt’altro sistema meteo.

La previsione barica a 48 ore, per le 18 UTC di venerdì 25 dicembre. Come si vede per Natale la flotta dei primi sarà alle prese con una vastissima area anticiclonica posizionata proprio sul limite della Zona d’Esclusione. Un bel rompicapo…

Usciti di scena Alex Thomson con Hugo Boss, Jeremie Beyou, che peraltro è ormai già risalito sino alla ventesima posizione, Sebastien Simon e Nicolas Troussel, con Louis Burton attardato, il Vendee Globe sembra aver perso un po’ di carica agonistica per privilegiare la prudente marineria. Scelta comprensibile ma che, va notato, sta portando come segnalato a questo ritardo davvero significativo sugli Imoca delle ultime due edizioni.

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