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Vendée Globe: Ruyant in porto, rischio bonaccia per Le Cleac’h a Capo Horn

Bluff, Nuova Zelanda – Thomas Ruyant sta per condurre Le Souffle du Nord in porto dopo la terribile collisione con l’UFO avvenuta a sudovest della Nuova Zelanda. Lo skipper francese è atteso in serata nel porto di Bluff, ma è già stato raggiunto dalla Guardia Costiera neozelandese che ha fatto salire due uomini a bordo per installare la pompa e scortare la barca fino in porto. L’ennesimo ritiro a causa degli UFO, probabilmente un container in questo caso, di questo Vendée Globe.

Molto più avanti, in avvicinamento a Capo Horn, Alex Thomson prova a invertire la tendenza negativa nei confronti di Armel Le Cleac’h che dura ormai da una settimana. Miglia su miglia, sono 501 quelle di distacco di Hugo Boss dal leader alle 18 UTC. Agli ultimi due rilevamenti Thomson è riuscito ad accorciare leggermente, un segnale che può essere interpretato in vari modi.

A bordo di Banque Populaire
A bordo di Banque Populaire

Come gli è accaduto raramente in questo Vendée, Armel Le Cleac’h ha preso un azzardo tattico, ormai oltre 48 ore fa: salire a nord per attraversare, in uno stretto corridoio, la zona di transizione tra due sistemi meteo e provare a staccare definitivamente Thomson chiudendolo fuori dalla nuova depressione. Hugo Boss in effetti non naviga più nel sistema meteo del leader ma si è posizionato più a sud di circa 400 miglia.

La scelta tattica di Le Cleac'h, bordo verso nord per evitare la zona senza vento ben visibile sulla carta.
La scelta tattica di Le Cleac’h, bordo verso nord per evitare la zona senza vento ben visibile sulla carta.

Tutte le volte che c’è stata una separazione a sud simile, la barca posizionata più a nord ha perso terreno. Questo per il semplice fatto che più a sud si va minore è la strada da compiere. Per questo motivo è stato imposto il limite dei ghiacci, molto a nord in quest’edizione, proprio per evitare che gli skipper, con scelte tattiche azzardate, corressero dei pericoli. In virtù di questa separazione nord/sud, e anche per il buon posizionamento davanti a un fronte, Hugo Boss nelle prossime ore verosimilmente recupererà miglia sul leader, sia pur in misura marginale.

Differente lo scenario quando sarà il momento di approcciare Capo Horn. Per Armel Le Cleac’h, distante circa 1000 miglia, ciò avverrà probabilmente nella giornata del 23 dicembre. La zona a sud di Capo Horn, per un’ampiezza di almeno 700 miglia, potrebbe essere in quasi completa assenza di vento quando arriverà Le Cleac’h. Questo per la presenza di due sistemi meteo molto ravvicinati, uno che si muove a est dell’Horn l’altro a ovest, con una zona di transizione, accentuata dall’orografia del continente sudamericano, posizionata esattamente sul mitico Capo. Un bel grattacapo per il leader, dato che nello stesso momento Thomson filerà mure a dritta, sul foil sano, con 30 nodi al lasco e velocità sicuramente superiori ai 20 nodi.

Si delinea un passaggio a Capo Horn complesso per il leader
Si delinea un passaggio a Capo Horn complesso per il leader

Hugo Boss potrebbe quindi avere la possibilità di un passagio all’Horn più rapido, riuscendo così ad accorciare sensibilmente il suo distacco dal leader e presentarsi nella risalita dell’Atlantico, che in buona parte sarà mure a dritta, ancora a contatto con Le Cleac’h.

Lo scenario appena descritto resta un’ipotesi, plausibile, ma pur sempre un’ipotesi. Abbiamo già visto durante questo Vendée Globe che basta uno spostamento di un fronte leggermente diverso dal previsto per sconvolgere completamente i piani tattici degli skipper.

In ogni caso, il menù di Natale dei due leader ha come piatto principale il rientro in Atlanico. Un regalo più che gradito, che arriva dopo un Oceano Pacifico molto duro, a tratti brutale.

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