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Volvo Ocean Race: salto nel futuro, monoscafi foil da 60 piedi per le prossime edizioni, cicli biennali, tapponi nel Southern Ocean, flying cat per le regate inshore

Goteborg, Svezia- La Volvo Ocean Race sceglie il futuro del foiling su monoscafi per la parte oceanica, a cui abbina dei foiling cat per le regate inshore a uso dei suoi mercati corporate. I team partecipanti a quella che vuole continuare a essere “the ultimate challenge” per la vela oceanica, a partire dall’edizione del 2019/20, avranno quindi da gestire due barche, un 60′ foiled assisted One Design progettato da Guillaume Verdier e costruito da Persico Marine per le tappe oceaniche, quelle decisive, e un flying cat per le regate inshore.

Offshore 60 foot (18.29m) foil-assisted monohull

La mossa appare decisiva per il rilancio della più importante ed estrema prova oceanica per equipaggi professionisti. Occorre ricordare che dopo il successo dell’evoluzione degli Imoca 60 foil assisted al recente Vendee Globe, la rotta della grande vela oceanica appare scritta e senza ritorno. La prossima edizione 2017/2018, che partirà da Alicante a fine ottobre, sarà evidentemente un’edizione di passaggio. Ai cinque team già annunciati se ne aggiungerà certamente un sesto, e “contiamo di arrivare agli otto costruiti”, ha detto Mark Turner.

I Volvo Ocean 65 si sono già dimostrati superati, superaffidabili ma anche un po’ lenti comparati ai precedenti Volvo 70, e la regata ne ha risentito in termini di spettacolo e incertezza. Con i foil 60 one design lo spettacolo e le prestazioni, unite all’indispensabile affidabilità e sicurezza che una prova che affronta i peggiori mari del pianeta in modalità regata, saranno assicurati. La comunicazione 3.0, con la regata in diretta worldwide, farà la differenza.

D’altra parte occorre ricordare che la Volvo Ocean Race è un evento di proprietà di Volvo Car, che ha bisogno di promuovere i suoi marchi con eventi business e corporate nei mercati di maggior interesse, soprattutto in Asia, Nord e Sud America. Da qui la scelta di una barca ad hoc, il flying cat appunto, per disputare le regate inshore, che probabilmente ospiteranno ospiti a bordo e che andrà vista secondo la formula dello stadium race, inventata proprio dall’attuale CEO di Volvo Ocean Race, Mark Turner.

Mark Turner durante la presentazione. Foto Ainhoa Sanchez

“Both”, “li avremo tutti e due”, hanno risposto Turner e compagni alla domanda che tutto il mondo velico si stava ponendo, ovvero se la prossima barca sarebbe stata un nonoscafo foil o un multiscafo foil. La sicurezza e l’esigenza di avere una barca stabile per almeno 4-5 anni (le prossime VOR avranno cadenza biennale e varieranno le rotte di volta in volta, fatti salvi gli stopover di 5 giorni nei mercati chiave) ha fatto scegliere il foil monohull per le tappe oceaniche. Scelta oculata e comprensibile, quando si pensa che tra gli annunci di oggi c’è quello che le prossime edizioni potranno contenere un tappone unico attorno all’Antartide, con partenza e arrivo dalla Nuova Zelanda, ovvero tutto disputato nel terribile Southern Ocean. Qualcosa di mai visto priva, che si abbinerà a tappe che partiranno dall’Asia, dal Nord America, dall’Europa o dall’India a seconda dei casi.

La VOR sarà quindi più corta (gli attuali nove mesi sono decisamente troppi per mantenere l’attenzione in tempi di facebooki generation) ma si svolgerà più spesso. Gli stopover dureranno solo cinque giorni, in cui si svolgeranno le regate inshore dei flying cat. Dopo il VO65, in cui la VOR è stata superata dal rapido sviluppo tecnologico del foiling, Volvo sembra aver fatto la scelta giusta. Immaginare un 60 piedi foil oceanico in mano ai migliori velisti-marinai del pianeta fa venire i brividi. Lo spettacolo e l’intensità saranno assicurati, così come l’emozione, la professionalità dei team, l’innovazione e la sostenibilità, aspetto questo su cui si è insistito molto durante la presentazione.

Le misure del nuovo 60′ foil assisted monohull one design

Progetto Verdier

LOA 18,28 m

Beam 5,5 m

Draft 5 m

DSLP 8000 kg

SA bolina 320 mq

SA poppa 490 mq

In proposito gli organizzatori hanno anche annunciato altre iniziative fra cui:

– Mettere l’ecosostenibilità al cuore della regata con la campagna Clean Seas delle Nazioni Unite con la collaborazione con la fondazione 11th Hour Racing e AkzoNobel, per amplificare notevolmente l’eco globale. La piattaforma ecosostenibile è molto rilevante nel futuro della regata.

– Attività agonistica ogni anno e lancio di una bando per un ciclo di tre edizioni delle città sede di tappa, con l’opzione di nuove rotte e formati della tappa stessa.

– Aiutare velisti e sponsor ad accedere alla Volvo Ocean Race, grazie a una partnership con World Sailing, la federazione mondiale della vela. Turner e il presidente World Sailing Kim Andersen hanno insistito molto anche sull’evento dimostrativo di vela oceanica che si vorrebbe inserire nel programma di Tokyo 2020, su cui WS punta molto e su cui sta cercando l’appoggio del voto delle federazioni nazionali.

La creazione di un Global Team Challenge centrato sugli sponsor, che formerà il cuore del programma di Leadership Development e Team Performance, per capitalizzare quanto appreso nella regata e per riutilizzare le barche Volvo Ocean 65 dopo l’edizione 2017/18 per la parte a mare.

“Abbiamo discusso molto della scelta di multiscafo o monoscafo e, in realtà, la scelta finale è stato di averli tutti e due. Quindi nelle prossime edizioni ci saranno tre scafi, un monoscafo con foil e un catamarano volante.” ha spiegato Mark Turner CEO della Volvo Ocean Race

“La Volvo Ocean Race è sempre stata il test più importante per un team e con queste novità, che possiamo considerare come i cambiamenti più radicali dalla nascita dell’evento nel 1973, ha raggiunto un nuovo livello. L’ossessione che ha spinto generazioni di velisti a dedicarsi totalmente per raggiungere la vittoria in questa regata continuerà, ma da oggi in poi per sollevare il trofeo saranno necessari nuove abilità, una dedizione e un sacrificio ancora più forti. Rispettiamo il nostro DNA di grande regata oceanica ma ora metteremo alla prova i migliori velisti del mondo anche con prove fra le boe.”

“Al tempo stesso, l’offerta commerciale ha molti più elementi extra. Restiamo uno dei pochi eventi sportivi mondiali, professionistici di alto livello con una proposta di marketing unica, insieme a una lunga tradizione, ad un alto potenziale di ritorno media e al consumatore, in particolare per i team.”

“Siamo anche fortunati ad avere un sostegno forte e consistente dalla proprietà Volvo, che ormai ha acquisito l’evento da due decenni. La regata non è mai stata in una posizione così solida e guarda avanti, al prossimo decennio e oltre.

Volvo annunciò l’acquisto dai precedenti proprietari di Whitbread 20 anni fa e da allora ha sempre fornito una visione chiara e sostenuto l’evento.

“Già allora Volvo affermò che la regata mette insieme con successo avventura, sport e tecnologia di alto livello” ha dichiarato il vicepresidente esecutivo per la Comunicazione e la Sostenibilità di Volvo Group Henry Sténson. “Quindi, benché molte cose siano cambiate negli ultimi 20 anni, fondamentalmente nulla è cambiato. Samo molto felici di vedere che la Volvo Ocean Race rinforza il suo impegno per l’innovazione, un’area che è di fondamentale importanza per noi di Volvo Group.”

Novità principali dalla conferenza di Goteborg:

La regata più impegnativa. Dall’edizione successiva a quella 2017/18, la Volvo Ocean Race si correrà con due tipi di barche: Un monoscafo di 60 piedi con foil per le tappe oceaniche e dei catamarani “volanti” da 32/50 piedi da utilizzare per le In-Port Race Series. Con questa scelta, la Volvo Ocean Race diventerà la prova all-round più impegnativa della vela e il test più duro per gli equipaggi professionisti.
Monoscafo con foil. Il monoscafo One Design disegnato dall’architetto navale del momento, il francese Guillaume Verdier si baserà sulle più recenti tecnologie foiling per diventare una barca velocissima e altamente spettacolare. L’equipaggio sarà composto da 5 a 7 velisti, con incentivi mirati a introdurre sempre più velisti giovani e donne. Gli organizzatori costruiranno otto barche, che saranno consegnate a partire dal gennaio 2019. Le barche potranno essere noleggiate dai team per ridurre i costi di ingresso, mentre gli sponsor dell’edizione 2017/18 avranno un opzione prioritaria quando verranno pubblivati il Bando di Regata e i Commercial Participation Agreements (Accordi di partecipazione commerciale) il prossimo ottobre.

Compatibilità con la classe IMOCA. Secondo il brief per la progettazione della barca, questa potrà essere convertita velocemente e con costi ridotti secondo le regole IMOCA. I 60 piedi della classe IMOCA, usati in regate famose come il Vendée Globe, hanno portato incredibili innovazioni tecniche al mondo della vela negli ultimi anni.

Il catamarano “volante” per le regate costiere. Gli organizzatori, inoltre, hanno anche lanciato un bando per la progettazione di un catamarano volante di 32/50 piedi da usare per le regate costiere, che utilizzerà alcune delle tecnologie usate anche per la Coppa America e altre nuove classi di multiscafi, anche se si tratterà di una barca strettamente monotipo.

Un futuro sostenibile. La regata ha tre pilastri su cui si fonda la sua azione di eco-sostenibilità: ridurre l’impatto ambientale, aumentare la consapevolezza tramite le sue piattaforme di comunicazione e lasciare un’eredità positiva in ogni luogo che visita. Basato sulla collaborazione con la campagna Mari Puliti (Clean Seas) delle Nazioni Unite, il progetto chiamerà all’azione tutte le persone coinvolte per “Cambiare la Marea” alla plastica (Turn the Tide on Plastic). Grazie all’aiuto della fondazione 11th Hour Racing, che metterà a disposizione le risorse per un aumento significativo dei programmi scientifici, educativi e del Summit sugli Oceani. Anche AkzoNobel darà un ulteriore contributo per i progetti di educazione. L’ambizione a lungo termine della Volvo Ocean Rac è di ridurre e quindi in futuro eliminare l’uso di combustibili fossili a bordo delle barche, pur mantenendo le prestazioni e la comunicazione, di sviluppare nuovi metodi di costruzione e di creare nuove strategie operative per la regata in generale.

 

Nuovi formati e rotte

La regata prevede anche l’introduzione nel prossimo decennio di importanti cambiamenti nella rotta e nei formati delle tappe, azioni che tutte contribuiranno ad aumentare l’appeal commerciale, pur preservando l’integrità sportiva dell’evento. La Volvo Ocean Race ha sottoscritto un accordo per le prossime due partenze da Alicante, ma in futuro la regata potrebbe partire e finire in porti non europei, e potenzialmente includere tappe non-stop intorno all’Antartide o persino un giro non-stop del globo. Tuttavia, anche se le rotte potranno cambiare, la regata è impegnata a visitare il Nord America, il Sud America, l’emisfero australe, la Cina e altri 5 importanti mercati europei almeno una volta ogni due edizioni. L’offerta commerciale sarà comunque chiara per poter stilare progetti su un ciclo biennale, senza sapere la rotta esatta che si percorrerà. Inoltre le città sedi di tappa, saranno in grado di scegliere dei formati flessibili, un pit-stop di 24 o 48 ore, stopover corti di 5 giorni, fino alla tradizionale tappa con due weekend. Oggi è stato lanciato anche il bando di gara per gli stopover delle prossime tre edizioni.

Attività tutti gli anni e potenziale introduzione di un ciclo biennale. Il Board della Volvo Ocean Race ha chiesto ai responsabili della regata di verificare se sia possibile spostare la regata a un ciclo biennale. Si tratta di un processo ancora in fase di definizione, ma quel che è già certo è che in futuro l’attività sarà estesa a tutti gli anni, e dunque continuativa, una chiara evoluzione rispetto a quanto avviene oggi con “buchi” di due anni fra un’edizione e l’altra.

Una nuova via per la Volvo Ocean Race: La regata e le aziende proprietarie, Volvo Car Group e Volvo Group, diventeranno partner ufficiali della federazione mondiale della vela, la World Sailing, nel quadro di un piano strategico a lungo termine per lo sviluppo della prossima generazione di velisti oceanici e dei loro sponsor. Si creeranno delle Volvo Ocean Race Academies come parte integrante delle future collaborazioni con le città sede di tappa, e si punterà anche a creare nuovi eventi offshore olimpici, se e quando saranno programmati ai Giochi, il che potrebbe avvenire con un evento dimostrativo già a Tokyo 2020.

Gli organizzatori introdurranno un nuovo Programma Leadership Development and Team Performance per le aziende, basato sulle esperienze maturate durante la regata in aree come la leadership e il lavoro di squadra. Il programma includerà una regata “ombra” chiamata Global Team Challenge, pensata per le aziende sponsor che potranno dare ai loro dipendenti una piattaforma unica per sperimentare la vela in condizioni pressoché identiche a quelle dei professionisti. Naturalmente il Global Team Challenge avrà come focus la sicurezza. Si potrà correre su parte della rotta della Volvo Ocean Race, su una versione “depotenziata” delle attuali barche Volvo Ocean 65 e con un equipaggio composto di 3 professionisti e 8 amatori. Il pacchetto base sarà incluso nell’offerta per gli sponsor, con opportunità di attivazione a supporto di progetti di sviluppo delle Risorse Umane delle aziende, e ulteriori opportunità di comunicazione e B2B. Questo programma servirà anche per aiutare l’entrata di nuovi sponsor di team.

Edizione celebrativa del cinquantennale. La Volvo Ocean Race è nata nel 1973 con il nome di Whitbread Round the World Race e nel 2023 compirà cinquant’anni. Gli organizzatori stanno prendendo in esame la possibilità di organizzare un evento speciale per il cinquantesimo anniversario che renda onore alle leggende della vela che vi hanno preso parte.

La prossima edizione della Volvo Ocean Race partirà da Alicante il 22 ottobre 2017 e visiterà 12 località sede di tappa in tutti in continenti. Gli equipaggi navigherranno per oltre 46.000 miglia (83.000 chilometri) per raggiungere L’Aja, in Olanda, alla fine di giugno 2018.

volvooceanrace.com

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