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America’s Cup: Auckland sogna e Bernasconi svela alcuni particolari del progetto

Auckland, Nuova Zelanda- Prosegue la campagna di Emirates Team New Zealand per la promozione della 36th America’s Cup. Il team kiwi ha diffuso questo video, in cui si ipotizza la logistica e la struttura della sede ad Auckland per l’estate australe 2020-2021.

Se fosse davvero come vediamo sarebbe uno spettacolo… Particolare curioso, gli AC75 anche in questo video vengono presentati con una sorta di wing al posto della randa, aspetto questo che dovrà essere chiarito nel corso dei prossimi quattro mesi prima della comunicazione definitiva della regola di stazza AC75, prevista per la fine di marzo 2018. Come si ricorderà in sede di presentazione del Protocollo fu detto che il rig avrebbe avuto la caratteristica di poter essere ammainato al rientro in porto, escludendo quindi una wing fissa sul modello di quelle viste a Bermuda 2017.

Il capo del team progettuale di ETNZ Dan Bernasconi ha dichiarato, durante la sua intervista a Tom Ehman di Sailing Illustrated, che l’intero AC75 peserà 7.000 kg, di cui 1500 per ognuno dei foil-wing con zavorra. Il pescaggio sarebbe di 5 metri, quindi anche il braccio di leva del foil sopravvento, destinato al raddrizzamento in condizioni medie, avrebbe quella lunghezza. Considerando un’altezza dell’albero stimata sui 30 metri, sarà anche curioso vedere quali soluzioni saranno state ideate per l’autoraddrizzamento dell’AC75 in caso di scuffia.

Bernasconi ha chiarito che “Il progetto dello scafo sarà totalmente open, nell’ambito della box rule, e probabilmente si tratterà di riuscire a far volare la barca il prima possibile, con la miglior accelerazione. E questo comporterà molta ricerca. Il meccanismo che muove i foil-wing invece farà parte della parte one-design del concept: tutto il meccanismo con pompe idrauliche e batterie di accumulo necessarie. Per i bracci e i foil veri e propri stiamo valutando se una parte di essi potrà o no far parte del pacchetto one-design uguale per tutti e di questo stiamo discutendo con Luna Rossa”.

Sul rig Bernasconi ha detto che “L’albero o almeno la sua forma potrebbe essere one design ma che stiamo valutando diverse opozioni tra wing rigida, ibrido semirigido o vela soft”. Sui ciclisti a bordo per generare energia, Bernasconi ha detto che “Sull’AC50 avevao un senso preciso ma sul 75 non saranno consentiti, anche perché sono comunque percepiti come distanti dal mondo velico”.

Sui costi, Bernasconi ha specificato che “L’America’s Cup è uno sport costoso ma con Luna Rossa stiamo lavorando per mantenere ragionevole il budget, soprattutto per quanto detto sulla parte one-design e sulla possibilità che il Protocollo permette di acquisire un progetto base da uno dei team esistenti. Le cifre che si sono sentite nei giorni scorsi sono gonfiate, se ci volessero più di cento milioni di dolalri per vincere non avremmo fatto bene conme ETNZ”.

Tra l’annuncio della regola AC75, fissato al 31 marzo 2018, e i primi vari, consentiti dal 1 aprile 2019, ci sarà un anno intero per realizzare e perfezionare il progetto. Chiaramente ETNZ e Luna Rossa partono con un vantaggio tecnologico, ma questo fa parte della storia dell’America’s Cup, che ha sempre consentito al defender di fare le regole e trarre vantaggio da questo.

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