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America’s Cup: ETNZL più veloce di Oracle, due vittorie e 1-0 per i kiwi, Spithill in affanno. Il preview…

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Qui un link per il live streaming. Race 1 alle 19:12 CET

La conferenza stampa deglio skipper dopo il secco 2-0 dei kiwi a Oracle:

Race 2 ETNZL (1-0) batte Oracle Team USA (0-1) di 01:28

Dimostrazione di potenza dei kiwi, che gestiscono Spithill, che di fronte al talento e al controllo olimpico di Peter Burling sembra avere smarrito la sua fama di squalo nel prestart, con ottima gestione del time-distance, portandosi ben bassi sulla layline di sinistra della partenza. Spithill deve mantenersi discosto da sopravvento e accelerare quando lo fa anche Burling. Il traverso mostra come Aotearoa vada 4-5 nodi più veloce di US17, tantro che Spithill prova addirittura a orzare per uscire dai rifiuti.

La poppa, la bolina e la seconda poppa sono imbarazzanti per Oracle, che rimedia una bastonata storica, con velocità inferiore di un paio di nodi in bolina, VMG peggiore e minor efficienza nel volo, tanto da chiedersi cosa abbiano fatto negli ultimi dieci giorni alla base oracliana.

Alla fine della poppa, con 1:35 di vantaggio quando tutto sembrava deciso, i kiwi incappano prima in uno scarso e poi in un buco di vento (l’aria sui 9 nodi era molto instabile oggi nel Great Sound) mentre Oracle mette di fila due buoni consecutivi in fase con il vento. Il vantaggio di quasi 800 metri precipita a un paio di lunghezze. Burling vira in faccia a Spithill e si gioca tutto sull’eventuale ingaggio all’ingresso della zona attorno alla boa. Se ci sarà ingaggio Oracle potrà stoppare i kiwi, altrimenti saranno loro a poter puggiare attorno alla boa. Spithill chiede la penalità ma l’ingaggio non c’è per pochi centimetri e gli umpire danno bandiera verde. Niente penalità.

Il momento decisivo di race 2 con Oracle che manca l’ingaggio su ETNZL al gate di bolina. Courtesy Julliand

Nella poppa alla prima strambata i kiwi volano via bene mentre Oracle si pianta tra atterraggio dai foil e buco di vento. Ciò che aveva guadagnato appena un minuto prima svanisce in un attimo. Oracle precipita di nuovo a oltre 300 metri fino all’1:28 di vantaggio finale.

Seconda vittoria di giornata per ETNZL e punteggio che va adesso sull’1-0 nella serie a sette punti.

La Coppa è ancora lunghissima e con vento sopra i 12 nodi potrebbe cambiare tutto, visto che il settagggio degli AC50 varia completamente in base alle condizioni. Certo è che, con vento sotto i dieci nodi, la superiorità dei bat foil dei kiwi è stata netta. Anche Peter Burling ha mostrato di poter gestire Spithill nel prestart. Proprio Jimmy appare il perdente della giornata, mostrando forse alcuni cavalli in meno del suo rivale oro olimpico. La determinazione dei kiwi appare più solida dei ricchi e un po’ viziatelli oracliani.

Per domani la previsione è di vento sui 10-12 nodi. In programma race 3 e 4, a partire dalle ore 19:12.

ETNZL preme su Oracle nella partenza di race 1 fino a indurlo all’OCS. 17/06/2017 – Bermuda (BDA) – 35th America’s Cup 2017 – 35th America’s Cup Match Presented by Louis Vuitton – © ACEA 2017 / Photo Ricardo Pinto

Race 1 ETNZL (0-0) batte Oracle Team USA (0-0) di 00:30

OCS clamoroso per Oracle, con Spithill che arriva sulla linea troppo presto e non riesce a evitare la partenza anticipata. Kiwi in controllo accelerano e girano boa 1 con 7″ di vantaggio. In bolina ETNZL va mediamente a 1,5/2 nodi più veloce di Oracle, in poppa le barche appaiono pari.

La vera differenza appare data dalla stabilità del volo di Aotearoa. L’idea dei pedali appare oggi in tutta la sua geniale semplicità e vedere Tom Slingsby che prova a pedalare come un giocoliere su un monociclo al circo dietro alle spalle di Jimmy Spithill ha quasi del comico e, comunque, appare una posizione del tutto inefficiente rispetto a quella da record dell’ora dei ciclisti kiwi.

Anche l’ocs di Spithill appare un errore non forzato, con un calcolo del time/distance errato, forse dovuto anche a Peter Burling che ha strambato molto presto nell’inseguimento del pre start portando Jimmy ad avvicinarsi troppo repentinamente alla linea fino all’inevitabile ocs, con Burling che ha potuto poi anche orzare da sottovento stoppando USA per scegliere il momento migliore per accelerare.

Ottima gestione nella prima bolina dei kiwi, con una tipica copertura da manuale di match race. Anche nei buchi di vento, con l’aria che scendeva da 9 a 6 nodi, ETNZL sembrava più costante nel mantenere la velocità e il volo. Unico momento di tensione per i moltissimi tifosi dei kiwi nel mondo, l’ultima strambata prima del lasco finale, con ETNZL che immerge le prue nel Great Sound stoppandosi e perdendo una ventina dei cinquanta secondi di vantaggio. Sull’arrivo il delta è di 30 secondi.

ETNZL recupera quindi il -1 nel punteggio e la situazione adesso è di 0-0, vincerà la Coppa il primo a sette punti.

Bermuda– Sarà una finale dalle emozioni forti. La sfida suprema tra il defender Oracle Team USA e il challenger Emirates Team New Zealand promette di essere uno scontro che resterà nella memoria della vela. Magari, chissà, sfioreremo l’epica di Achille contro Ettore… a voi la scelta per chi tifare. Iperboli a parte, gli elementi per una battaglia da vivere attimo dopo attimo, alla velocità folle ed entusiamante di questi AC50, ci sono tutti. E in questo preview dell’America’s Cup Match presented by Louis Vuitton cerchiamo di individuarne le variabili che influenzeranno l’esito finale.

La conferenza stampa di Spithill e Burling:

Innanzi tutto la notizia del giorno. Oracle Team USA non ha costruito il suo secondo AC50, come il Protocollo personalizzato oracliano gli (auto)consentiva, unico ad avere tale privilegio, ma alla vigilia del match contro i kiwi, ecco che arriva la soluzione. Le prue spare di Oracle Team USA, l’unica parte della piattaforma che il Protocollo prevede di costruire nel Paese di origine della sfida (nel caso di Oracle, il Golden Gate Yacht Club, e quindi gli USA), sono state trasportate dalla base di Oracle a quella di Softbank Team Japan, come noto team iperalleato delle schiere couttsiane. A cogliere il momento sono state le spie dei kiwi, in pieno stile America’s Cup, che hanno fatto circolare tra i media questa fotografia.

Le prue spare di Oracle verso la base di team Japan per essere inserite nella piattaforma dell’AC50 di Team Japan. Foto Team New Zealand

La supposizione è immediata. Oracle starebbe allestendo il suo secondo AC50, applicando le sue prue al resto della piattaforma di Team Japan, che come noto ha ricevuto tutto il disegno e l’ingegnerizzazione proprio dal defender. Il che significa che Oracle avrà un AC50 di riserva per la finale e i kiwi no. Il Protocollo “fantasma”, nel senso che è etereo e si è modificato secondo gli interessi di Spithill e soci, glielo consente. Ma che succederà in caso di incidente con danni gravi a ETNZL, un’eventuale collisione lascerebbe i kiwi senza barca durante la Finale? Alle Bermuda e nel web velico la questione sta facendo discutere.

Qualifiers Race Day 7 Round Robin 2 – Emirates Team New Zealand

Le barche

Aotearoa vola e impressiona con vento sotto i 12 nodi, è continua con vento superiore. Oracle ha una media di prestazioni stabile e non sappiamo quanto sia stata migliorata nei giorni successivi alla fine dei Round Robin. Negli AC50 ogni giorno di navigazione in modalità regata fa aumentare le prestazioni in modo esponenziale. Gli stessi kiwi hanno dichiarato che all’inizio della Louis Vuitton bolinavano a 25 nodi e alla fine della finale lo facevano a 30-32. Ciò farebbe supporre che i miglioramenti degli americani ci siano stati, così come quelli dei kiwi. Le prestazioni saranno, quindi, al massimo possibile delle possibilità veliche e tecnologiche. Qualcosa di mai visto, in termini di sfida sull’acqua (piatta, ma va bene, visto che le Formula 1 non corrono certo sugli sterrati dei rally).

Vantaggio: con vento da 6 a 12 nodi ETNZL, con vento oltre parità

 

Il prestart

Peter Burling ha rispettato in pieno gli ordini di scuderia nella Louis Vuitton. Nessun rischio in partenza, confidando nelle capacità superiori della barca. Così è stato, in alcuni casi addirittura ETNZL se ne stava bello tranquillo partendo di ricorsa, come al Palio di Siena… va detto che quando c’è stato bisogno di mordere il collo, in race 7 della finale contro Artemis, Burling ha parcheggiato Nathan Outterdige.

Ora… che Jimmy Spithill, che si trova a questo livello per essersi trovato nel posto giusto al momento giusto (timoniere di Young Australia nella Coppa del 2000, sempre aggressivo in partenza, notato da molti) non attacchi in partenza è pura utopia. Le zanne da squalo di Giacomino proveranno a mordere a 25 nodi la schiena di Burling, come saprà reagire il 26enne trimoniere kiwi? Va anche detto che il livello di reazioni e istinto di chi ha fatto classi olimpiche al massimo livello (e Burling ha vinto in 49er un argento e un oro) è per definizione superiore a chi a quel livello non è mai arrivato (e Spithill non vi si è mai voluto cimentare). Ora il 49er non è il Laser o il Finn, dove il corpo a corpo è continuo, ma la capacità di prendere decisioni rapide in tempi ristretti è obbligata. Figuriamoci se il tutto viene proiettato a 20-25 nodi con accelerazioni sui 35 come accade sugli AC50.

Vantaggio: Oracle Team USA fino a 12 nodi, parità oltre i 12 nodi

Qualifiers Race Day 6 Round Robin 2 – ORACLE TEAM USA

Manovre

La stabilità in virata e strambata di ETNZL è impressionante. L’innovazione dei pedal per i kiwi appare decisiva soprattutto nella seconda metà della regata, quando i grinder tradizionali iniziano a boccheggiare mentre il mitico Simon (van Velthooven, il capo ciclista che non alza mai la testa) e compagni pompano senza interruzioni con le gambe, comprese quelle di Josh Junior, finnista top, per natura superiori alla forza delle braccia. Ciò comporta che i kiwi abbiamo una pulizia di manovra superiore, che consente un volo più continuo.

Dato che anche un solo “atterraggio” fa franare la velocità di dieci nodi, il volo continuo sarà variabile fondamentale. Nei duelli serrati, ingaggi, strambate in approccio ai gate di poppa, amche un solo errore può compromettere tatticamente la regata.

Vantaggio: ETNZL con Oracle comunque molto vicino

 

Tattica

Qui la bilancia sembrerebbe pendere a favore di Tom Slingsby, tattico oro olimpico di Oracle, che potrebbe avere intuizioni più rapide di Glenn Ashby, formidabile trimmer dell’ala ma meno abituato al livello top (che, ripetiamo, è quello olimpico). D’altra parte, Peter Burling ha al suo fianco anche Blair Tuke, suo prodiere nel 49er imbattibile degli ultimi quattro anni.

La tattica, ricerca della pressione che fa aumentare gli angoli di discesa in poppa e i nodi, e quindi il Vmg, in bolina, oppure salti di vento, che nel Great Sound abbiamo visto essere costanti, potrebbe far cambiare ogni singola regata.

Vantaggio: Oracle Team USA, anche se ETNZL potrebbe far suo il celebre motto che “barca veloce fa buon tattico”.

Qualifiers Race Day 1 – Emirates Team New Zealand

Ambiente

Una visione contrapposta del mondo velico. ETNZL, il Davide o l’Ettore di questa storia, contro Oracle, il Golia o l’Achille, tanto per restare nell’incertezza. Gli dei della Coppa chi vorranno tenere con sé? Alle Bermuda l’ambiente sostiene Oracle, troppi gli interessi per non avere una Coppa ancora alle Bermuda (più dalle persone realmente coinvolte che dagli isolani). Il resto del mondo velico sostiene apertamente i kiwi, che in più hanno il sostegno di un’intera Nazione. Il team kiwi è ringiovanito, attorno ad alcune figure storiche (Grant Dalton, Matteo De Nora), per cui ha quell’entusiamo da sfida soli contro tutti che gli appagati e ricchi oracliani potrebbero aver smarrito.

Vincere la Coppa, però, comporta i noti privilegi. Riorganizzarla e quindi continuare a restare nel giro giusto. Quindi, nessuno mollerà. Gli attacchi reciproci saranno quotidiani e l’eclisse di Oracle negli ultimi quindici giorni (spariti da YouTube anche i video degli allenamenti che il buon bermudiano Jason pubblicava tutti i giorni) fa pensare che Coutts e seguaci temano non poco i neozelandesi. Che i kiwi abbiano il massimo rispetto del defender è lapalissiano.

ETNZL sembra protetto dalla sua stessa chiusura su se stesso, che ha compattato il team, che sembra davvero agire e pensare come un unico essere. Non dimentichiamo però che Oracle ha vinto i due equilibrati match disputati nei round robin, nel secondo dei quali i kiwi rimediarono tre penalità.

Vantaggio: parità

La prima sfida tra Oracle e i kiwi, vinta da Spithill il 27 maggio scorso. 27/05/2017 – Bermuda (BDA) – 35th America’s Cup Bermuda 2017 – Louis Vuitton America’s Cup Qualifiers

Skipper

Peter Burling a 26 anni ha la calma dei giusti. In conferenza stampa ha sguardo alieno da ogni emozione e usa il manuale. Nessuna emozione. Ricorda il campione olimpico di Finn Giles Scott (qui tattico di Ben Ainslie su BAR) della mixed zone di Rio 2016: un vincente per natura e un automa velico in pratica. Riuscirà, però, a resistere con equilibrio agli attacchi oracliani?

Jimmi Spithill parla più per slogan e cerca di seminare incertezze sul rivale di turno. Ha imparato bene la lezione couttsiana e ha mano forse meno felice, prestart a parte. Da non dimenticare che Oracle avrà il “fattore Coutts”: come già a San Francisco 2013, quando sull’1-8 Russell prese da parte Spithill e gli urlò in faccia le modifiche da fare, il vero padrone attuale della Coppa (Larry Ellison ne è fiero ma sempre più distaccato) potrebbe dire, ancora una volta, cosa serve per vincere nella battaglia “dove non c’è secondo”.

Vantaggio: equilibrio, lieve prevalenza per ETNZL

 

Visione

Contrapposte. Se rivince Oracle il futuro della Coppa è scritto: evento biennale, circuito mondiale, AC foiling sempre più spinti verso i limiti del possibile, regole fatte su misura per il defender e i propri amici, che hanno già dichiarato di condividere il futuro. Se vinceranno i kiwi, ritorno della Coppa nel centro velico del mondo, Auckland, e sfida tradizionale con un challenger of record (sarebbe probabilmente Luna Rossa) nel 2020. Foiling Cat o monoscafi iperveloci? Questo sarà un dettaglio, entrambe le soluzioni piacciono. Una vittoria del defender aumenterà ancora l’influenza del foiling sulla vela professionale, in tutti i circuiti pro. Il resto del mondo velico, che in ACEA chiamano “tradizionalista”, continuerà a navigare a sette nodi. Ed entrambi saranno felici, parlandosi però sempre meno.

Sulle “Fair Rules”, regole condivise, la vittoria dei kiwi sarebbe quella più gradita dal mondo velico. Nella storia della Coppa, d’altra parte, il defender ha sempre fatto le (sue) regole.

 

Chi vincerà?

Difficile davvero dirlo. La sfida, al primo che arriva a sette punti, sarà probabilmente lunga e appassionante. ETNZL partirà da -1 per il vantaggio acquisito da Oracle vincendo i Round Robin (cosa mai vista nella storia della Coppa). E’ probabile che il primo traverso e la prima poppa/bolina di race 1 diranno molto sulle reali prestazioni dei due contendenti. I margini di miglioramento saranno continui anche durante la serie, tanto più che dopo le prime due giornate (race 1, 2 il 17 giugno e race 3 e 4 il 18 giugno) vi saranno cinque giorni di pausa per la finale della Red Bull Youth America’s Cup.

La serie ha 13 regate e vincerà il primo a sette punti.

Con vento sotto i 12 nodi, come indicherebbero le medie statistiche di fine giugno alle Bermuda, i kiwi potrebbero farcela davvero. Con vento superiore la sfida appare iper equilibrata. Probabilmente non c’è mai stata nella storia della Coppa una sfida così incerta. Da essa dipenderà il futuro del più antico Trofeo sportivo al mondo, una leggenda nata nel 1851 che appare più forte di ogni tentativo di riformarla.

Non sappiamo chi vincerà, unica certezza è che sarà uno spettacolo e che sotto le mura di Troia ci sarà battaglia.

 

Il programma

17 giugno Ore 19.12 CET race 1 e 2

18 giugno ore 19:12 CET race 3 e 4

24 giugno ore 19:12 CET race 5 e 6

25 giugno ore 19:12 CET race 7 e 8*

26 giugno ore 19:12 CET race 9* e 10*

27 giugno ore 19:12 CET race 11*, 12* e 13*

*se necessarie

 

Qualifiers Race Day 2 – Emirates Team New Zealand
Qualifiers Race Day 2 – Larry Ellison

 

 

 

 

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