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America’s Cup: Phillippe Presti, così impariamo a volare con gli AC75

Cagliari– Interessante intervista su Voile et Voiliers, l’autorevole rivista nautica francese, a Philippe Presti, coach di Luna Rossa Prada Pirelli.

Philippe Presti, sailing coach di Luna Rossa. Foto Borlenghi

Il velista francese spiega alcuni interessanti dettagli tecnici sul comportamento degli AC75. Il nostro esperto di aerodinamica Beppe Giannini, commenta così i punti salienti delle dichiarazioni di Presti:

L’assetto basso sull’acqua di Luna Rossa. Foto Borlenghi

“Nonostante i progressi fatti rispetto alle prime simulazioni, il decollo è sempre laborioso: ci vogliono 20” per prendere velocità (molto più lento rispetto agli AC50) e si fa a circa 100 gradi dal vento reale. Per questo, a Presti la partenza di bolina non piace. Però la chiglia di Luna Rossa potrebbe tornare molto utile per il prestart.
In bolina gli AC75 stringono a 50 gradi, poggiando a 60 per accelerare.

Gli AC75 sono sorprendentemente stabili e, grazie all’inerzia, passano bene l’onda corta.
Presti conferma (lo aveva già detto anche Ben Ainslie) il vantaggio della carena, che consente di navigare bassi e completare il sigillo della randa [NB, questo non è l’effetto suolo che si potrebbe ipotizzare – sul quale stiamo cercando di avere un parere autorevole prima di sbilanciarci].

I foil dei kiwi sono grandi il doppio di quelli italiani. Anche perché se (i kiwi) non vogliono il bulbo alla giunzione, anche facedo i foil in acciaio per arrivare alla zavorra imposta sono obbligati ad averli più grandi (e spessi) degli altri team che il bulbo ce l’anno.
Questo appare strano, perché uno dei fattori della loro vittoria alle Bermuda è stato proprio quello di aver rischiato di brutto con foil più sottili di Oracle. Altra cosa è che così facendo si precludono la possibilità di cambiare a piacere i foil entro il 20% di peso concesso”.

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