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Cultura marinaresca: tutto sui fari, gli amici più fedeli dei naviganti

Nuova puntata della nostra serie di cultura marinaresca a cura di Fabio Bergamo. In questo articolo si parla dei fari, strumenti indispensabili alla navigazione anche in tempi hi-tech.

Il faro della Columbrete Grande, Islas Colunbretes, Castellòn, Spagna. Foto Tognozzi

Il Faro Marittimo è una struttura verticale di riferimento per le unità nautiche in navigazione o in fase di atterraggio (col termine atterraggio si intendono: l’avvicinamento alla costa col riconoscimento del luogo e la determinazione della posizione, l’ancoraggio in rada o il rientro e l’ormeggio in porto). I fari hanno per lo più la forma di una torre, alla sommità della quale sono posizionate una o più lampade che supportate da un sistema di lenti, emettono un potente fascio di luce, visibile dal mare, a lunga distanza, durante la notte.

I Fari possono essere collocati sulla terraferma (costa e isole), sulle rocce che emergono dalle acque (scogli e isolotti), oppure direttamente in mare risultando fissati a delle strutture metalliche palificate ancorate al fondale (mede); sono riportati sulle carte nautiche con le loro specifiche caratteristiche.

Fungono da punti cospicui (punti di riferimento presenti sulla costa, utili nella navigazione costiera) sia di giorno sia di notte: infatti, grazie alla loro individuazione visiva si possono riconoscere la costa e la località dove si sta navigando, e determinare il punto nave della propria unità. Il fascio di luce emesso dai fari può essere generato da un dispositivo rotante oppure lampeggiante.

Caratteristiche luminose dei Fari ai fini della loro identificazione in mare

Caratteristica: Tipo di luce e Periodo

Eclissi

Fasi

Portata Geografica, Luminosa e Nominale

Bagliore

Colore

Visibilità meteorologica

Settori di visibilità

Struttura dei Fari

Riconoscimento di un Faro

Accensione dei Fari

Faro di Punta Carena, Anacapri, Capri

Tipo di Luce: la luce emessa dai fari può essere di vario tipo: fissa, fissa a lampi, lampeggiante, intermittente, scintillante, isofase, a segnali morse, alternata nel colore (per quanto riguarda la luce di tipo lampeggiante, intermittente o scintillante, essa presenta, da faro a faro, delle variazioni in termini di frequenza di eclissi, di lampi, di scintillii).

Periodo: intervallo di tempo espresso in secondi, entro il quale si definisce il ciclo luce/eclissi del Faro, che poi si ripete nella stessa sequenza.

Eclissi: intervallo di oscurità che interrompe l’emissione di luce (un’eclissi separa due emissioni di luce, emesse prima e dopo di essa).

Fasi: durata espressa in secondi di ogni singola emissione di luce e di ogni singola eclissi (oscurità).

Portata dei Fari

La Portata dei Fari attiene alla lontananza a cui i medesimi risultano visibili grazie al fascio di luce da essi emesso: essa è la distanza, espressa in miglia nautiche, raggiunta dalla luce, che partendo dalla sorgente che la emette, arriva fino all’osservatore che la riceve. La Portata di un Faro è di tre tipi: Geografica, Nominale, Luminosa.

Portata Geografica: è la massima distanza a cui può essere visto un faro in relazione all’altezza di emissione della luce del faro, all’altezza di ricezione della luce da parte dell’osservatore e alla curvatura terrestre. La portata geografica si considera tale, quando la luce emessa dal faro è visibile all’osservatore appena sopra l’orizzonte.

Portata Luminosa: è la massima distanza a cui può essere visto un faro in relazione alla potenza stessa della luce emessa, alle condizioni meteorologiche (nitidezza o trasparenza atmosferica) e alla sensibilità dell’occhio dell’osservatore. Con visibilità atmosferica di 10 miglia nautiche, la portata luminosa corrisponde pressoché alla portata nominale.

Portata Nominale: è la massima distanza a cui risulta visibile un faro, in un’atmosfera omogenea avente una visibilità meteorologica non inferiore a 10 miglia nautiche. Essa viene riportata in miglia sulle carte nautiche di Italia, Francia e Malta; sulle mappe nautiche degli altri paesi del mondo, invece della portata nominale viene segnalata la portata luminosa in miglia nautiche, in presenza di una visibilità meteorologica standard di 20 miglia nautiche.

Bagliore: nella condizione in cui la portata luminosa di un faro superi quella geografica, nel cielo (anche in presenza di nuvole o di foschia) risulterà visibile il bagliore della luce emessa, anticipando l’avvistamento del faro.

Colore: il colore principale del fascio di luce emesso dai fari è il bianco; per i fari aventi dei settori di visibilità, al colore bianco possono aggiungersi il rosso e il verde.

Visibilità Meteorologica: è la distanza massima a cui un oggetto di colore nero di adeguate dimensioni, risulta visibile, identificabile o riconoscibile dall’osservatore, sullo sfondo del cielo ad altezza di orizzonte.

Settori di Visibilità: il fascio di luce emesso dai fari, in alcuni casi, non compie l’intero giro di orizzonte, cioè non copre tutti i 360°, in quanto viene occultato parzialmente con dei pannelli oscuranti, oppure viene emesso in colori diversi, per segnalare pericoli o rischi per la navigazione, ecc. Il fascio di luce può risultare, dunque, diviso in settori di visibilità, facendo sì che la luce resti oscurata e/o assuma differenti colori, in modo da indicare ai naviganti le diverse zone di mare che si trovano ad incontrare. Il settore rosso indica zone di mare pericolose per la navigazione, quindi da evitare assolutamente; il settore verde indica una zona a dritta dell’atterraggio, ossia l’avvicinamento alla costa, ecc.; il settore bianco indica il percorso/corridoio più sicuro per l’atterraggio). Altresì il fascio di luce di un faro può risultare occultato in parte, a causa di ostacoli naturali (rilievi montuosi, ecc.).

Esistono anche i “Fanali di Guida e di Allineamento” che permettono di seguire una rotta-corridoio in linea con il fascio di luce; tali fari o fanali, sempre in coppia, sono collocati in località dove vi sono zone di mare ristrette nelle quali sono presenti degli ostacoli naturali o artificiali che mettono a rischio la sicurezza della navigazione.

Struttura dei Fari: la struttura su cui è collocato un faro marittimo può essere una torre in cemento, una torre metallica o un edificio vero e proprio. Essa differisce, da faro a faro, per forma, colore e materiale costitutivo, ed è una delle caratteristiche distintive atte al riconoscimento del faro.

Riconoscimento di un Faro: oltre ad osservare visivamente il tipo di luce emessa, l’identificazione certa del faro si effettua con l’utilizzo del contasecondi, misurando la durata del periodo e la durata delle luci e delle eclissi. Terminata la misurazione, i dati ricavati vanno confrontati con quelli presenti nell’Elenco dei Fari e dei segnali da nebbia.

Accensione dei Fari: I Fari risultano accesi dal tramonto all’alba; e durante il giorno, solo in caso di scarsa visibilità. Ricordiamo ancora che in caso di nebbia, i Fari possono emettere dei segnali sonori, detti appunto segnali da nebbia, emessi da nautofoni, sirene, campane o corni.

La parola “faro” deriva dall’isolotto di nome Pharos – sito all’imboccatura del porto di Alessandria di Egitto – sul quale fu costruito il famoso Faro di Alessandria, alto 135 metri, e dotato di pannelli riflettenti la luce del Sole, progettati da Archimede che ne consentivano l’avvistamento da oltre 50 Km di distanza.

Faro a Ushuaia, Terra del Fuoco, Argentina

Oltre ai Fari – ad emettere luce in mare, di notte – vi sono i fanali, le boe e le mede luminose, le navi-faro (distinte in battelli-faro e battelli-fanale), gli aerofari e gli aerofanali, questi ultimi due destinati alla sicurezza della navigazione aerea, ma che risultano visibili per primi dalle unità nautiche in navigazione, in quanto il loro fascio di luce è molto più elevato e più potente di quello dei fari marittimi. A tutti essi si aggiungono i segnali acustici, quelli radioelettrici ed ancora i segnali ottici diurni stabiliti dall’Associazione Internazionale del Segnalamento Marittimo, più nota con gli acronimi AISM – IALA.

La Gestione dei Fari e del segnalamento marittimo luminoso in Italia

La Manutenzione e il corretto funzionamento dei fari e di tutti gli altri dispositivi luminosi, presenti in Italia, avviene sotto il controllo e il monitoraggio della Marina Militare Italiana, per mezzo della “Direzione Fari e Segnalamenti del Comando Logistico della Marina Militare”, avente la Sede principale a Napoli, precisamente sull’Isola di Nisida, a cui si ricollegano i Quattro Comandi Marittimi (Comando Nord con La Spezia; Comando Sud con Taranto; Comando Sicilia con Augusta, Comando Centro e Capitale con Roma) ai quali fanno capo i 7 Uffici di “Comando Zona Fari” svolgenti compiti esecutivi, a copertura delle varie aree del territorio, e che sono dislocati nelle città di: Napoli, Roma, La Spezia, Taranto, Venezia, Isola La Maddalena e Messina.

Attualmente in Italia, per il segnalamento marittimo luminoso gestito dalla Marina Militare Italiana, vengono utilizzati in totale – lungo le coste della penisola e delle isole e per i porti principali – 154 fari, 712 tra fanali, boe e mede Luminose regolarmente censiti, a cui si aggiungono altri segnalamenti luminosi affidati a degli Enti Pubblici e a dei Soggetti Privati autorizzati.

Tutte le informazioni, e le specifiche dei singoli Fari e del segnalamento marittimo luminoso italiano, sono reperibili nel volume cartaceo edito dall’Istituto Idrografico della Marina, con Numero: I.I. 3134 e titolo: “Elenco dei Fari e Segnali da nebbia”; in più, oggi, grazie ad Internet, possiamo trovare le stesse informazioni anche sul sito della Marina Militare – Ministero della Difesa; lasciamo di seguito, ai lettori di Farevela, i link con i contenuti di loro interesse.

(Fabio Bergamo*)

Link generale: Fari e Segnalamenti in Italia

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/home.aspx

Mar Ligure

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/MarLigure.aspx

Arcipelago Toscano

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/ArcipelagoToscano.aspx

Alto Tirreno

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/AltoTirreno.aspx

Medio Tirreno

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/MedioTirreno.aspx

Basso Tirreno

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/BassoTirreno.aspx

Sardegna Settentrionale

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/SardegnaSettentrionale.aspx

Sardegna Meridionale

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/SardegnaMeridionale.aspx

Sicilia Nord Orientale e parte della Calabria

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/SiciliaNordOrientale.aspx

Sicilia Nord Occidentale

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/SiciliaNordOccidentale.aspx

Sicilia Sud Orientale

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/SiciliaSudOrientale.aspx

Sicilia Sud occidentale

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/SiciliaSudOccidentale.aspx

Lampedusa e Linosa

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/LampedusaeLinosa.aspx

Ionio Orientale e Canale d’Otranto

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/IonioOrientale.aspx

Costa Adriatica Pugliese

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/CostaAdriaticaPugliese.aspx

Basso Adriatico

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/BassoAdriatico.aspx

Medio Adriatico

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/MedioAdriatico.aspx

Alto Adriatico

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/AltoAdriatico.aspx

Fabio Bergamo*

campano, scrittore e divulgatore, appassionato di navigazione a vela, Fabio Bergano collabora con varie riviste a tema di sicurezza stradale. È Autore di una poesia sulla Legge, dal titolo “L’Abbraccio Materno della Legge” – conservata nel Duomo di Ravello, in costiera amalfitana – che tradotta in francese e in portoghese, è giunta già ai bambini del Mali, del Benin, e del Brasile; tra i suoi numerosi lavori, ha elaborato la proposta di legge per introdurre la Revisione periodica della carrozzeria delle auto col bonus riparativo per i conducenti virtuosi, e ha dedicato uno scritto in memoria dei magistrati Falcone e Borsellino, premiato di recente a Roma in Campidoglio.

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