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Dario Noseda naufraga a Saint Lucia ma è in salvo, elogio della (sana) follia di un velista di lago che sognava l’oceano

Saint Lucia– Clamoroso esito della traversata di Dario Noseda con Star in Oceano. Noseda è naufragato nella tarda serata di ieri (le prime ore del mattino in Italia) lungo la costa est di Saint Lucia, dove è finito allo stremo delle forze e trasportato dalla corrente e dal vento. La barca è quasi distrutta ma Noseda è riuscito a salvarsi, camminando poi per 4 chilometri fino a raggiungere Rodney Bay. Lì si è fatto prestare un cellulare e ha chiamato la moglie Silvia e gli amici che lo stavano aspettano in Martinica.

Dario Noseda sulla sua Star

Questo il racconto di Silvia, la moglie: “Mentre stavamo per uscire con la barca per andare incontro a Dario, ricevo una sua telefonata. La barca ha scarrocciato molto per la corrente e il vento, Dario si è appena accorto che è molto, troppo vicino agli scogli. Le onde picchiano la Pa2sh e Dario chiede aiuto… Mi chiede in inviare il Soccorso Marittimo perchè è in condizione di grave pericolo. Scatta immediatamente la macchina dei soccorsi, avvisata con VHF la guardia costiera e via telefono il Soccorso Marittimo Nazionale. Da lì a pochi minuti l’elicottero era già in volo e la barca della guardia costiera di Santa Lucià già in direzione delle ultime coordiante comunicate, che fortunatamente Dario ha inviato pochi minuti prima. Poi il silenzio…
Dopo circa 2 ore suona il mio cellulare, è Dario:
“Sono io, sono io, sono Vivo! Sono naufragato, ho camminato per non so quanto e ora sono qui alla marina di Rodney Bay, ho avvisato personalmente la capitaneria”.

Lascio a tutti voi immaginare il tonfo al cuore.

La Capitaneria mi ha chiamato poco dopo, dicendomi che Dario sta bene, ma che la barca è veramente messa male, ma a quello penseremo domani…”

Il punto del naufragio e il tratto percorso a piedi da Noseda a Saint Lucia

L’esito di questa storia, che ha tenuto incollati a facebook migliaia di appassionati, è un po’ l’elogio di una (sana) follia. Meno male che Noseda sta bene, ed è l’unica cosa che conta. L’arrivo in Martinica è stato mancato e si potrebbe discutere se il fatto di non aver portato la Star in un porto d’arrivo possa far tecnicamente  considerare compiuta la traversata. La prima, e ci auguriamo anche l’ultima, con una Star modificata in oceano.

Lunedì sera, intorno a mezzanotte, eravamo moltissimi ad attendere il post conclusivo, quello dell’arrivo in Martinica, dove la moglie Silvia e molti altri amici avevano organizzato una calorosa accoglienza. Le ore passano e nulla, nessuna notizia, eppure l’ETA dovuta alla media di velocità era già trascorsa. Il sospetto che qualcosa, vista anche la stanchezza estrema comunicata da Noseda negli ultimi messaggi, fosse andato storto c’era. Fino al messaggio di Silvia che Cicio Canali ci ha girato e che questa mattina ci informava appunto dell’accaduto.

La mancanza d’esperienza dichiarata di vera navigazione di Noseda, appassionato velista di lago, è stata soppiantata dalla sua tenacia e dalla passione, condita con una buona dose d’incoscienza, l’unica che possa consentire anche solo d’ipotizzare un’impresa del genere. La Star dall’altra parte dell’Atlantico c’è arrivata, anche se non tutta intera, e il suo skipper è in salvo nell’isola accanto a quella ipotizzata per l’arrivo. Un finale da film per Dario Noseda, che tra poche ore rilascerà i primi messaggi sul suo Facebook. Ce l’hai fatta… anche se non tutto d’un pezzo.

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2 Comments

  1. luca fabi
    December 23, 2017 @ 18:55

    Quanti appassionati velisti di “lago” hanno fatto la storia della vela…
    Whitbread, America’s Cup, podio alle olimpiadi, oggi anche la traversata in solitario su di una star. Forse sono solo dei grandi VELISTI e non velisti di lago.

    Reply

  2. Giuseppe
    March 11, 2018 @ 15:40

    Condivido, non si parla di velisti di lago o di mare, non si attravesa l’oceano per caso o per fortuna.
    Come in tutte le imprese il risultato dipende dalla somma di alcuni fattori,
    preparazione competenza organizzazione e poi tanto spirito di sacrificio conditi si
    anche da buona sorte e follia che solo la grande passione per il mare e la vela ti da.
    Dario come tutti i navigatori in solitario sono delle grandi persone che rischiano la vita per un sogno e per l’amore del mare.

    Reply

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