Alicante– The Ocean Race, il giro del mondo a vela in equipaggio, raccoglierà importanti dati sull’impatto dell’uomo sull’ambiente marino nel corso della prima edizione della regata europea.
Diversi team partecipanti a The Ocean Race Europe, in programma tra maggio e giugno 2021, avranno a bordo della strumentazione scientifica per raccogliere dati sulla presenza di microplastiche in mare e sull’impatto del cambiamento climatico in ambiente marino.
Si tratta di un’attività appoggiata dal Decennio delle Scienze Marine per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che aiuta tutte le iniziative volte alla salvaguardia degli oceani e a migliori condizioni di sviluppo sostenibile in ambiente marino.
Saranno due le classi di barche che prenderanno parte, gli IMOCA 60 e i VO65. Due VO65, AmberSail2 e W Ocean Racing team, raccoglieranno campioni di microplastiche durante la regata, mentre l’IMOCA 60 di 11th Hour Racing Team, misurerà in maniera costante, 24 ore al giorno la presenza di anidride carbonica (CO2), la temperatura dell’acqua e la salinità, tutti indicatori del cambiamento climatico.
Il cambiamento climatico e l’inquinamento da plastica sono due delle principali minacce alla salute dei mari. Gli oceani giocano un ruolo centrale nella regolazione del clima. Si calcola che dagli anni 70 abbiano assorbito oltre il 90% del calore in eccesso e un quarto dell’anidride carbonica prodotti dall’uomo, contribuendo così in maniera efficace a mitigare il cambiamento climatico. La plastica, invece, è un problema più visibile, dato che ogni anno ne finiscono in mare almeno 8 milioni di tonnellate, mettendo a rischio le specie marine che la mangiano o vi rimangono intrappolate.
I dati raccolti durante The Ocean Race Europe saranno poi forniti a organizzazioni scientifiche che studiano e mappano questi problemi. I campioni di anidride carbonica disciolta raccolti da 11th Hour Racing Team saranno utilizzati da EuroSea, un programma finanziato dalla Commissione Europea che valuta il ruolo degli oceani nel cambiamento climatico e migliora il sistema osservativo marino. Nel corso di The Ocean Race Europe, le barche navigheranno nel Mediterraneo occidentale, uno dei luoghi dove l’assorbimento di anidride carbonica è maggiore e una delle aree di interesse di EuroSea per quel che concerne il progetto di valutazione.
Il dottor Toste Tanhua di EuroSea ha spiegato: “Gli oceani rendono un enorme servizio all’umanità assorbendo grandi quantità di CO2 e di calore. EuroSea lavora per migliorare il modo in cui questi benefici sono misurati e compresi, incluso il valore economico che producono.”
“Il Mediterraneo è molto efficiente nell’assorbire CO2, ma la sua capacità di farlo varia e necessita di essere monitorato attentamente, ed ecco perchè questi dati sono così utili. Lavorare insieme alla comunità velica è una grande opportunità di allineare i nostri interessi e la nostra passione per il mare con un obiettivo condiviso.”
11th Hour Racing fornirà i dati sui livelli di CO2 a Surface Ocean Carbon Dioxide Atlas (SOCAT), che elabora il Global Carbon Budget (Bilancio Globale delle Emissioni), una stima annuale sulla CO2 utilizzata per stabilire degli obiettivi e delle stime di riduzione dell’impronta. E’ vitale che gli scienziati possano capire i livelli di anidride carbonica in oceano per poter stabilire una previsione precisa e mantenere il pianeta in linea con l’obiettivo della Conferenza sul Clima di Parigi di limitare il riscaldamento globale sotto i 1.5 gradi.
Mairéad O’Donovan, alla guida del Programma Scientifico di The Ocean Race ha dichiarato: “Sappiamo quanto siano importanti gli oceani, non solo per lo sport che amiamo, ma nel regolare il clima e nel darci cibo, lavoro e l’ossigeno che respiriamo. Sappiamo anche che l’impatto dell’uomo ha conseguenze negative sull’ambiente marino. Raccogliendo dati sullo stato dei nostri mari, grazie a questa collaborazione unica fra velisti e organismi di ricerca scientifica, possiamo contribuire a una maggiore comprensione del loro stato di salute. E’ un privilegio poter fornire dati di valore alla comunità scientifica ed è importantissimo che i governi si basino sull’evidenza scientifica per proteggere e salvaguardare il mare e tutto ciò che ne dipende.”
In collaborazione con il GEOMAR Helmholtz Centre for Ocean Research di Kiel e l’Università di Utrecht i dati raccolti dagli team VO65 contribuiranno allo sviluppo di una mappa tridimensionale della plastica in oceano, fornendo misurazioni in aree per cui esistono pochi dati. I campioni saranno analizzati dagli scienziati del laboratorio GEOMAR e i dati saranno modellati da un team dell’Università di Utrecht che esamineranno la possibilità che le microplastiche possano trasferirsi alla catena alimentare e agli ecosistemi abissali.
Erik van Sebille, Oceanografo all’Università di Utrecht ha detto: “La caratteristica unica di The Ocean Race è che le barche sono molto veloci. La velocità rappresenta una opportunità per noi, perché significa che le misurazioni in luoghi diversi sono fatte in un tempo ristretto, quindi le correnti oceaniche non variano durante la campionatura. Ciò rende l’interpretazione delle osservazioni molto più semplice. Misurare le microplastiche in oceano è un lavoro complesso, e maggiore il numero di organizzazioni ci danno una mano maggiore la quantità di dati disponibili.”
The Ocean Race Europe è in programma per i mesi di maggio e giugno 2021, con partenza da Lorient sulla costa bretone francese e finale a Genova. Il team di Ambersail2 raccoglierà dati non solo durante la regata, ma anche nel corso del prologo nel Mar Baltico. Sarà la prima volta che questo tipo di misurazioni vengono raccolte nel Mar Baltico, che è considerato una zona con alti livelli di inquinamento. I dati raccolti saranno condivisi con il Marine Research Institute della Klaipeda University per ulteriori studi sull’inquinamento nell’area.