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Tullio Picciolini e Giammarco Sardi ce l’hanno fatta, in Guadalupa dopo 14 durissimi giorni in Atlantico

Ore 16:30 Finalmente a terra dopo 14 giorni 3 ore e 40 minuti di oceano:

Picciolini e Sardi festeggiano all’arrivo. Foto Andrea Falcon e Nadia Bernardini

Le prime dichiarazioni:

Giammarco Sardi, appena toccato terra: “demolito. L’instabilità meteo ci ha creato grosse difficoltà. Mi aspettavo un’impresa impegnativa, ma non tanto quanto l’abbiamo vissuta. Siamo partiti con il cambio di luna e vento debole, questo ci ha portato i primi giorni a navigare praticamente al buio. Dal quinto giorno ci siamo trovati ad affrontare condizioni mutevoli, con il mare che cambiava da parvenza di lago a onde di oltre 5 metri e vento che ha raggiunto i 40 nodi che ci ha reso davvero difficile navigare ad una velocità media di 12 nodi, necessaria per battere il record. La cosa che più ci ha sorpreso, già dal secondo giorno, sono state le allucinazioni: il rumore del mare e del vento sembrano il suono di una radio, una musica di sottofondo che ti accompagnava per tutto il giorno. Poi, le scuffie: la prima a 90 gradi, l’abbiamo gestita senza difficoltà. La seconda con un ribaltamento a 180 gradi è stata davvero impegnativa. Eravamo molto stanchi e un frangente ci ha preso e ci ha rigirato“.

Ocean Cat all’arrivo a Pointe a Pitre. Foto Falcon e Bernardini

Tullio Picciolini: “E’ stata un’esperienza tostissima, un’esperienza che ti mette alla prova sia da un punto di vista fisico sia psicologico, anche per un record sfumato… In realtà, quando siamo arrivati a Guadeloupe e abbiamo festeggiato con gli amici che ci attendevano al traguardo, ci siamo resi conto che avevamo raggiunto il nostro obiettivo: quello di effettuare la traversata con un piccolo catamarano all’insegna della sicurezza in mare – che si pratica e si divulga tutti i giorni nei circoli velici e nelle piscine – e un messaggio ambientale importante che crediamo di essere riusciti a trasmettere. Durante questa traversata abbiamo toccato con mano  e compreso bene che con uno uno stile di vita più attento e rispettoso dell’ambiente, l’uomo può davvero fare qualcosa per la salvaguardia del pianeta. Penso al problema dei sargassi, queste distese di alghe che sempre più invadono l’oceano. Non se ne parla mai, ma sembra davvero che siano generate da enormi quantità di fertilizzanti riversate in mare“.

Sarà questo uno dei temi che i due navigatori oceanici, ambasciatori di MareVivo potranno raccontare al loro rientro in Italia.
Se pensa sia un’esperienza pericolosa e difficile, Tullio risponde così: “No, non credo sia un’esperienza pericolosa se affrontata nello stesso modo in cui l’abbiamo affrontata noi, con un team a terra che ha gestito in maniera egregia i segnali GPS della strumentazione di bordo, interpretandoli assieme ai nostri messaggi SMS che periodicamente inviavamo per tranquillizzarli sul nostro stato di salute e sulla sicurezza della navigazione“.

Ore 15:45 Il video dell’arrivo:

Aggiornamento ore 15:25 Ultimo miglio per Tullio Picciolini e Giammarco Sardi. Ocean Cat si avvicina all’arrivo:

Guadalupa– E’ il giorno dell’arrivo in Guadalupa per Ocean Cat di Tullio Picciolini e Giammarco Sardi che completano così la loro traversata atlantica su un cat sportivo non abitabile. Il record non e’ stato conquistato e resta quindi a Vittorio e Nico Malingri in 11 giorni 1 ora e 9 minuti. L’impresa marinaresca, invece, c’e’ eccome, con Picciolini e Sardi capaci di resistere a 14 giorni di condizioni dure, a due scuffie, di cui una a 180 gradi con conseguente complessa ma riuscita manovra di raddrizzamento, e a riserve d’acqua e cibo ormai al limite.

Tullio Picciolini racconta a Radio Rai la scuffia: 

Il commento (e i complimenti) di Vittorio Malingri:

L’arrivo e’ previsto per il primo poimeriggio ora italiana. Alle 11:20 Ocean Cat era a 21 miglia dall’arrivo, al traverso di La Desirade, l’isola luna e stretta che anticipa da est la Guadalupa. La velocita’ era sui 7 nodi, per cui l’ETA e’ per 14:30/15 CET.

 

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