Featured

The Ocean Race: GUYOT perde la scommesa orientale, 11th Hour nuovo leader della Leg 2

Aggiornamento– GUYOT perde la sua scommessa di “accorciare” la rotta tagliando la zona anticiclonica di Sant’Elena e da primo si ritrova ultimo nella flotta. Alle 21 CET di domenica 5 febbraio in testa si è portato 11th Hour di Charlie Enright, a 2288 miglia da Cape Town e con 6,5 miglia di vantaggio su Holcim PRB e 20,3 su Biotherm. Quarto Team Malizia a 24 miglia. GUYOT, che ha anche avuto seri problemi con uno spinnaker in frantumi, è precipitato a 143 miglia di ritardo dopo che solo due giorni fa ne aveva un centinaio di vantaggio.

Rio de Janeiro- L’opzione orientale e “ad alto rischio” di GUYOT continua a pagare, anche se le prossime 48 ore potrebbero essere decisive.
L’Imoca 60 di Robert Stanjek è in testa alla seconda tappa di The Ocean Race, grazie a un’insolita opzione orientale che ha sin’ora pagato, con anche un vantaggio aumentato a oltre 100 miglia nella discesa mure a sinistra nell’Aliseo di Sud Est del Sud Atlantico.

1 February 2023, Leg 2, Day 8 onboard GUYOT environnement – Team Europe

Adesso, però, si tratta di affrontare l’Anticiclone di Sant’Elena, che deve essere aggirato prima di poter puntare sull’arrivo a Cape Town.
Alle 20:00 di venerdì 3 febbraio, GUYOT Environnement Team Europe aveva ben 134 miglia di vantaggio su Biotherm e 146,6 du Team Holcim. Davanti però c’è anche la zona di più alta pressione e venti minoti. Basterà l’attuale vantaggio a chiudere la porta prima del rientro degli inseguitori? Sono gli altri quattro Imoca, infatti, che dovrebbero agganciare la nuova pressione alla latitudine di Rio de Janeiro con poter puntare veloci verso sud.

Le posizioni alle 20 CET, con i venti previsti a +20h. Le barche a ovest potrebbero finire per aggirare GUYOT (la barca verde più a est)

“Resta da vedere se la separazione dagli altri servirà a qualcosa. La forte dorsale di alta pressione ci sta costringendo tutti a scendere verso sud, forse addirittura verso sud-ovest. E questo non ci rende felici”, ha dichiarato lo skipper di GUYOT Robert Stanjek.

Il navigatore Sébastien Simon sta cercando una via d’uscita dalla trappola: “Il traguardo è molto lontano e quindi dobbiamo rimanere concentrati per la prossima parte della regata. Dopo l’alta pressione dobbiamo gestire tutta la bassa pressione subtropicale. Il gioco non è finito. Dobbiamo solo navigare considerando la nostra barca e la nostra strategia”.

Amory Ross da 11th Hour Racing Team, ha descritto la situazione al termine della fase di stallo: “Nei prossimi giorni tutti coloro che si trovano a est vorranno probabilmente avvicinarsi alla nostra rotta. Se ci si spinge troppo a est verso l’alta, il vento diventa davvero poco. Si è sempre tentati di tagliare l’angolo, per così dire, ma raramente funziona. Quindi, anche se gli avversari sulla carta sono più vicini a Città del Capo e possono avere un vento migliore al momento, se riusciamo a resistere qui a ovest, la nostra scelta alla fine sarà migliore. In sostanza, abbiamo già fatto il lavoro duro per arrivare fin qui e ora dobbiamo sperare che si blocchino troppo vicino all’alta… o che riducano il loro vantaggio per raggiungerci. A quel punto toccherà a noi. Per ora, però, il briefing di guardia di Si Fi (il navigatore) è semplice. Attenersi al piano… Non lasciarsi distrarre dai successi a breve termine di quelli a est”.

Questo sarà di conforto per la barca più a ovest, Team Malizia. Guidato da Will Harris, il team rimane in caccia, inseguendo i leader e mantenendo una cauta vigilanza sui nuovi foil.

Con l’ETA di Città del Capo che si allontana di 48 ore, le scorte di cibo e di energia sono diventate un problema, e i team stanno già pensando a un razionamento della luce per conservare quello che c’è a bordo.

“Abbiamo lavorato sui pannelli solari, aggiungendo il 50% di superficie in più in modo che non siano all’ombra del boma, così da poterli caricare tutto il giorno con l’energia solare”, ha detto lo skipper di Team Holcim-PRB Kevin Escoffier. “Abbiamo anche un idrogeneratore che funziona con la velocità della barca e oggi siamo riusciti a fare 24 ore con queste fonti di energia”.

L’arrivo a Città del Capo è ora previsto per l’11 febbraio.

Articoli Correlati

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *