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The Ocean Race: Team Malizia primo a Capo Horn

Capo Horn- E’ Team Malizia a doppiare per primo Capo Horn, il punto più atteso e leggendario di ogni giro del mondo. Quel luogo dalle rocce brune e aguzze che incute timore a ogni marinaio che lo affronta a conclusione della traversata del Southern Ocean, luogo desolato ed enorme che Paul Cayard, dopo averlo vissuto, definì al tempo stesso “la peggiore e migliore navigazione che io abbia mai avuto”.

Le posizioni alle 19 CET del 27 marzo

L’Imoca 60 monegasco ha superato la longitudine del punto più meridionale delle Americhe alle 18:23 CET di oggi lunedì 27 marzo. Team Malizia aveva 18,9 miglia di vantaggio su Holcim PRB. il cui passaggio è atteso per le 20:30 CET. Seguono a 270 miglia Biotherm e a 271 miglia 11th Hour, i cui passaggi dall’Horn sono attesi per domani 28 marzo.

The Ocean Race 2022-23 – 27 March 2023, Leg 3 onboard Team Malizia. Will Harris takes a selfie with skipper Boris Herrmann and Rosalin Kuiper, recovering from her head injury, as the team is the first of the fleet crossing Cape Horn.

Il passaggio dell’Horn è avvenuto 29 giorni, 4 ore e 8 minuti dopo la partenza della Leg 3 da Cape Town.

Dopo le dure ultime 72 ore, con venti fino a 40 nodi e onde di sei-sette metri, il passaggio di Team Malizia è avvenuto in condizioni più miti, di vento moderato da Sud Est. L’Imoca guidato da Boris Hermann si trova ora a 1.935 miglia dall’arrivo a Itajaì. Team Malizia inizierà adesso la risalita in latitudine dai 55° 56′ Sud in cui si trova l’Horn, per passare dallo Stretto di Le Maire, tra la Terra del Fuoco e l’Isola degli Stati, e puntare poi verso le Falkland.

“E’ un gran risultato per tutto il team essere qui”, ha detto Will Harris di Team Malizia, “E specialmente essere qui al comando. Se pensiamo alla partenza della tappa, ai problemi con l’albero e poi al vento fortissimo degli ultimi giorni, credo che abbiamo fatto uno splendido lavoro”.

 

Team Malizia

Amory Ross, di 11th Hour Racing Team, riferisce dalla barca statunitense: “Nelle ultime 48 ore le onde imponenti e il mare gonfio di vento ci hanno accompagnato in un’atmosfera molto più tipica dei Furious Fifties e, almeno a livello visivo, sembra finalmente il luogo che tutti noi abbiamo voluto vedere. Per quanto possano essere faticosi i 35-45 nodi di vento costanti e il campo minato di buchi di vento giganti presenti nelle acque intorno a noi, questo fa parte di ciò che rende significativo l’Horn: bisogna esserselo guadagnato. 27 giorni sono tanti nel freddo sud e abbiamo avuto la giusta dose di problemi da superare, ma non credo che abbiamo mai visto condizioni da vero ‘Oceano Meridionale’, fino ad ora”.

Il team ha avuto soprattutto problemi con la randa, il che spiega l’andatura più lenta rispetto agli avversari, ma è determinato a portare la barca oltre Capo Horn e a riprendere la lotta per i punti nella fase finale verso Itajaí.

“Stiamo lottando per ogni singolo miglio e dobbiamo assicurarci di recuperare tutto il possibile in questo momento”, ha dichiarato Will Harris di Team Malizia. “Non si tratta di spingere la barca oltre il limite. Si tratta di lavorare duramente nelle condizioni in cui ci troviamo, di lavorare attivamente sul pilota e sul trimming… Dobbiamo continuare a lavorarci”.

“È bello e soleggiato, la barca è intera e siamo in prima posizione, quindi ci sono molti aspetti positivi da considerare oggi”.

A bordo di Biotherm le cose si sono fatte un po’ più difficili, come spiega Sam Davies.

“Abbiamo avuto condizioni davvero difficili, con oltre 40 nodi di vento. Scendendo da un’onda molto grande, la barca si è inclinata e ha strambato due volte, danneggiando uno dei carrelli per la randa, che avevamo riparato alla partenza a Città del Capo. Abbiamo anche rotto una stecca della randa. Inoltre, un carrello si è impigliato nella tenda del pozzetto e ha strappato la parte inferiore del giunto, per cui entra più acqua e c’è anche molta aria fredda, quindi si gela”.

“Dovremo riparare la stecca e il carrello non appena lo stato del mare migliorerà. Le condizioni sono quelle dell’Oceano Meridionale: 40 nodi di vento e onde di 8 metri. È quasi al limite per un IMOCA e molto al di là del confortevole. Ma le barche sono progettate per questo e per fortuna è durato poco…”.

Trovare l’equilibrio tra spingere e salvaguardare il mezzo è stato l’obiettivo anche di Team Holcim PRB.

“È stato stressante”, ha detto Sam Goodchild. “Cercare di capire il limite delle prestazioni della barca. Non vogliamo rompere, ma ovviamente vogliamo andare veloci e provare a trovare questo equilibrio è più facile a dirsi che a farsi”.

Foto Team Malizia

Da segnalare che ieri Rosalin Kuiper, velista imbarcata su Team Malizia, ha riportato una botta alla testa, a causa dei bruschi sobbalzi dell’Imoca nel mare confuso del Southern Ocean. La Kuiper era fuori turno nella sua cuccetta, quando è caduta riportando appunto una contusione alla testa. La Kuiper è comunque in fase di recupero e sotto osservazione.

Nel frattempo Team GUYOT è quasi arrivata a Itajaì, a  conclusione del trasferimento da Cape Town dopo le riparazioni effettuare nelle scorse settimane. GUYOT sarà quindi al via della quarta tappa, la Itajaì-Newport.

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