Porto Santo Stefano- Si parlerà di fari toscani sabato 14 maggio, alle ore 21, a Porto Santo Stefano. Daniele Busetto, comandante di Marina e scrittore di mare – proprietario delle gallerie ARTEMARE, terrà la conferenza “I Fari dell’Argentario e delle Isole vicine” presso il Centro studi “Don Pietro Fanciulli” in via Scarabelli 16. Nella conferenza si tratterà la storia, l’arte che li ha ritratti, la letteratura e il cinema che li hanno ricordati e il riuso di queste luci che da secoli segnalano la rotta ai naviganti.
I Fari sono patrimonio architettonico e parte integrante del paesaggio. Ogni faro è diverso da tutti gli altri, grazie alle sue caratteristiche diurne e notturne descritte dettagliatamente nei portolani, è l’ausilio che consente ai naviganti di stabilire la loro esatta posizione.
La mappa dei fari in futura concessione:
Ai nostri giorni i fari sono stati quasi sostituiti nella navigazione dai sistemi digitali, infatti la costruzione è praticamente nulla e i fari operativi hanno subito un processo di automazione totale. Nel mondo i fari sono circa 60.000 e oltre 400.000 sono le costruzioni ad essi annesse, comprese le strutture minori. Un enorme patrimonio architettonico e culturale che non deve essere perduto la cui trasmissione alla generazioni future è un preciso dovere degli Stati. Che i fari debbano essere conservati è opinione generale e da decenni buona parte dei paesi industrializzati come Stati Uniti, Gran Bretagna, Irlanda, Canada, Norvegia procedono al cosiddetto riuso o uso alternativo dei fari. L’obiettivo di queste nazioni è stato quello di conservare i manufatti edilizi, salvaguardando i fari e il loro valore culturale.
Busetto, che quest’anno ha vinto per la seconda volta il premio giornalistico letterario Carlo Marincovich per la cultura del mare, è studioso della materia e segue dall’inizio il progetto “Valore Paese – Fari” dell’Agenzia del Demanio per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, volto a dare nuova vita a queste strutture, valorizzarle e al contempo, rilanciare l’economia dei territori e generare lavoro grazie allo strumento dell’affitto di lungo periodo, che include ben tre di queste strutture della Toscana, gestite dal Ministero della Difesa, per le quali sono state fatte due offerte per il Faro Punta del Fenaio e due per il Faro di Capel Rosso sull’Isola del Giglio, tre per il Faro delle Formiche di Grosseto, con progetti di riqualificazione e valorizzazione e relativa offerta economica libera.