Alicante– Ad Alicante è il 3 gennaio e Francesca Clapcich se ne sta in maglietta e pantaloncini. Un bel modo per preparare The Ocean Race, il giro del mondo a tappe che parte il 15 gennaio e che per i due terzi della sua lunga rotta si disputerà nel freddo e nelle condizioni estreme del Southern Ocean. “Questi ultimi giorni sono strapieni d’impegni, dai corsi di sopravvivenza a quelli medici alle stazze e ai controlli sulla barca”, dice la nostra ospite.
La nostra intervista video a Francesca Clapcich:
Per la velista triestina, che compirà 35 anni il 28 gennaio prossimo, si tratta della seconda partecipazione al giro del mondo, dopo quella del 2017-18 sul VO65 Turn the tide on plastic. Dalla Volvo Ocean Race, a sua volta erede della mitica Whitbread, all’attuale The Ocean Race.
Cinque team sugli Imoca 60 foiling, “Tutti fortissimi”, dice Francesca Clapcich, “E credo che sarà un giro assai interessante da seguire, perché i diversi progetti renderanno la regata più aperta e soprattutto nel Southern Ocean salvaguardare la barca senza rinunciare alle prestazioni sarà l’obiettivo di tutti”. Tra questi c’è il suo Malama, l’Imoca 60 foil del team 11th Hour Racing guidato dallo skipper Charlie Enright e dal ceop Mark Towill.
Per molti il favorito del giro del mondo e comunque senz’altro quello che è stato pensato e realizzato proprio con questa The Ocean Race come meta finale, a differenza degli altri che hanno anche la grande course au large francese tra gli obiettivi.
La Clapcich è ormai una delle più esperte veliste oceaniche italiane in ambito internazionale. Dopo una lunga carriera nelle classi olimpiche, “Che ti insegnano un metodo vincente e una dedizione che poi ti servirà ovunque, in barca e non solo”, vissuta tra il Laser Radial (azzurra ai Giochi di Londra 2012) e l’FX a prua di Giulia Conti (campionesse del mondo 2016), la Clapcich ha deciso che l’oceano era il suo ampio orizzonte. Tante regate, la Volvo del 2017-18, il Figarò 3 in Francia e adesso il suo secondo giro del mondo, quello a cui tutti ambiscono e dove “Si tira 24 ore su 24, e dove abbiamo sempre una scotta in mano in ogni momento del turno”, come dice lei.
Sposata con l’americana Sally Barkow, anche lei velista dagli orizzonti oceanici con cui ha una bambina, la Clapcich ci racconta in quest’intervista i dettagli della preparazione, la necessità di “Prendere i treni giusti quando questi passano” e le difficoltà a cui andrà incontro nei prossimi sei mesi.
La Clapcich ha anche cercato di formare un team italiano, salvo poi accettare l’ottimo ingaggio di 11th Hour. “Un team in cui mi trovo benissimo e in cui tutti ci aiutiamo. Siamo alla fine solo 5-6 velisti e i rapporti che si creano sono molto speciali, anche per gli spazi estremamente ristretti di questi Imoca 60”.
The Ocean Race parte il 15 gennaio da Alicante, preceduta l’8 gennaio dalla Inport Race sempre nel porto spagnolo. Prima tappa di circa 7-8 giogni fino a Capo Verde. Poi seconda tappa fino a Cape Town. La terza tappa sarà la più lunga di sempre nella storia del giro del mondo, la Cape Town-Itajaì per 35 giorni di mari estremi con i tre grandi capi da doppiare in ordine: Buona Speranza, Leeuwin e il mitico Capo Horn. Poi tappe a Newport, Aarhus, l’Aia e Grand Finale a Genova nell’ultima settimana di giugno 2023.
Oltre alla Clapcich, la vela italiana sarà presente con Giulio Bertelli, a bordo dell’Imoca 60 Biotherm Racing. Nella VO65 Sprint regateranno su Genova l’entusisata Cecilia Zorzi e Alberto Riva.
Velisti d’Italia è una serie d’interviste realizzate da Fare Vela ai migliori atleti e atlete della vela oceanica, in collaborazione con l’Ufficio Stampa della Federazione Italiana Vela.
Le puntate precedenti:
1.Ruggero Tita
2.Caterina Banti
3.Marco Gradoni
4.Chiara Benini Floriani
5.Giacomo Ferrari
6.Vittorio Bissaro
7.Mattia Camboni
8.Mattia Cesana
9.Marta Maggetti
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