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Vendee Globe: verso Capo Horn… lentamente. Le condizioni dure rallentano gli Imoca foiler

Point Nemo– Ancora 1.600 miglia di Southern Ocean per Yannick Bestaven prima di poter doppiare Capo Horn. Il leader del Vendee Globe aveva, alle 18 CET di martedì 29 dicembre, ben 167 miglia di vantaggio su Charlie Dalin su Apivia e 230 su Damien Seguin, passato in terza piazza con il suo Groupe Apicil grazie a un ottimo bordeggio alle portanti dietro alla depressione che sta spingendo la flotta verso il più iconico dei Capi.

L’onda del Southern Ocean vista da Benjamin Dutreux

Damien Seguin è il protagonista di giornata al Vendee Gloibe. Il 41enne skipper di Nantes regata senza una mano, è campione del mondo 2.4 e vanta un Oro e un Argento alle Paralimpiadi.
“Eccomi qui, sognando di arrivare tra i primi cinque a Capo Horn”, ha detto Seguin oggi, “Sarebbe pazzesco, ma è senz’altro ciò che cercherò di fare. Mi manca ancora una settimana per arrivarci. Sarà tra domenica e lunedì credo. Ma quest’ultima settimana prima di Capo Horn sarà durissima. I modelli dicono tutti cose differenti. Vedremo…”.

In effetti la questione della velocità della flotta si pone a questo punto in modo evidente. Anche questo sistema meteo sta superando la flotta più velocemente di quanto gli skipper riescano a mantenervisi sopra. Bestaven nelle ultime 24 ore ha coperto 287 miglia a 11,2 nodi di media, pur potendo contare su condizioni in teoria favorevoli, sui 25/30 nodi con onde sui cinque metri. Il problema è dallo stato del mare, estremamente confuso, che i foiler di ultima generazione dimostrano ormai di soffrire molto.

Il ritardo sul passaggio analogo di Armel Le Cleac’h nello scorso Vendee Globe è, come già detto in precedenti articoli, ormai di nove giorni e il suo tempo finale (74 giorni) resterà inattacabile. Il vincitore di questo Vendee Globe, a questo punto, potrebbe impiegare persino un tempo superiore anche ai 78 giorni di Gabart nel 2012 o addirittura agli 84 giorni di Desjoyeaux 2008.
Francamente sembra un po’ troppo… per degli Imoca 60 foil costruiti per volare sugli oceani. Solo che ormai sembra assodato che i foiler non possono tirare troppo per non rompere nelle condizioni più dure, quelle dove invece gli Imoca dei citati davano il meglio, posizionandosi sui quadranti occidentali delle depressioni e con esse farsi quasi tutto un oceano a medie sui venti nodi.

Thomas Ruyant su LinkedOut

Altro dato interessante è che nelle ultime 24 ore i migliori sono stati proprio gli Imoca senza foil, più adatti a queste condizioni. Lo stesso Seguin ha coperto 363 miglia, mentre il migliore è l’inossidabile Jean Le Cam che ne ha fatte 386.
Ormai sta diventando una costante. Certamente nelle condizioni ideali di risalita dell’Atlantico i foiler guadagneranno miglia, ma le prestazioni nel Southern Ocean, diciamolo, stanno un po’ deludendo.
D’altra parte la sicurezza e l’affidabilità, con mezzi così fragili in potenza, hanno preso il sopravvento un po’ in tutti gli skipper, a parte quello scatenato di Louis Burton che appena può spinge sempre al massimo il suo Bureau Vallee.

Il Vendee agonistico pare soffrire anche dell’abbandono prematuro di Alex Thomson e della partenza ritardata di Jeremie Beyou, i due favoriti, che probabilmente avrebbero preso qualche rischio in più dei colleghi con i loro rispettivi Hugo Boss e Charal.

L’incertezza per la vittoria finale è a questo punto massima, con diversi pretendenti, il che fa bene all’evento. Dal punto di vista prettamente prestazionale, però, assistere a medie sui 12-13 nodi nel Southern Ocean non è proprio ciò che si ipotizzava alla vigilia, quando molti skipper di punta avevano imbarcato provviste per 74-80 giorni di mare.

A proposito, sarà interessante comparare il tempo di Charal, oggi già a sud della Nuova Zelanda, con quello di Bestaven ai rispettivi passaggi da Capo Horn. Chissà, potrebbe anche verificarsi lo scenario che il vincitore del Vendee Globe avrà un tempo effettivo di regata superiore a quello di Jeremie Beyou.

La situazione barica alle 18 del 29 dicembre.

Alcuni modelli ipotizzano un passaggio da Capo Horn assai duro per le prime barche, a causa di un’altra profonda depressione che si starebbe formando a est della Nuova Zelanda e che raggiungerà la testa della flotta per venerdì 1 gennaio.
Maitre Coq di Bestaven dovrebbe poter guadagnare miglia nelle prossime 48 ore.

Giancarlo Pedote ha perso una posizione e si trova alle 18 CET in decima piazza, a 374 miglia da Bestaven. Prysmian Group sembra avere comunque la chance di giocar bene il suo bordeggio a suon di strambate lungo il limite della Zona d’Esclusione, visto che qualche opzione strategica sembra possibile prima di Capo Horn.

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