Featured

Incidente dell’Argentario: il PM ipotizza omicidio colposo e naufragio, indagato un danese, ancora dispersa la velista romana

Aggiornamento– La Procura ha iscritto nel registro degli indagati anche Fernando Manzo, lo skipper della barca a a vela travolta dal motoscafo. La Procura ha spiegato che si tratta di un atto dovuto, per meglio procedere alla ricostruzione dei fatti.

Per Horup, il danese indagato per omicidio colposo, lesioni e naufragio già da lunedì, ha sostenuto una versione diversa da quella del Manzo, giustificandosi con il sole basso. Da parte degli investiti si è invece ripetuto che il motoscafo procedeva a “velocità folle e sembrava che non avesse nessuno alla guida”.

Porto Santo Stefano- Notevole l’impatto che l’incidente di sabato all’Argentario sta avendo sulla comunità nautica italiana. Come noto, un motoscafo di 13 metri, condotto da un equipaggio di quattro diportisti danesi, ha investito il First 45f5 Vahinè, causando la morte di un diportista, Andrea Giorgio Coen, 59 anni, biellese residente a Roma, e la scomparsa di Anna Claudia Cartoni, 60 anni, romana, che purtroppo risulta a oggi lunedì ancora dispersa, nonostante le imponenti ricerche coordinate da CircoMare Porto Santo Stefano.

L’inchiesta del PM ha intanto ipotizzato i reati di omicidio colposo, lesioni e naufragio con un primo diportista indagato, il danese Per Horup.
Agghiaccianti i resoconti dei soccorritori, che avrebbero purtroppo riferito del cadavere del Coen ritrovato letteralmente incastrato nell’asse dell’elica del motoscafo.

Il motoscafo responsabile della collisione. Foto Il Giunco

Come si nota dalle foto del Vahinè, uno sloop di 14 metri (LNI Santa Marinella, ITA 13837) che prendeva spesso parte alle regate d’altura nella classe Crociera a Riva di Traiano, suo porto d’armamento, la collisione sarebbe avvenuta a forte velocità con il motoscafo che ha colpito il giardinetto di dritta del Vahiné, probabilmente investendo i velisti in quel momento in pozzetto.

Vahinè, secondo le prime ricostruzioni, aveva la randa issata, come si intuisce anche dallo stato attuale della barca, posta sotto sequestro e ormeggiata all’inglese nel Porto del Valle di Porto Santo Stefano, dove è stata rimorchiata dai mezzi della Guardia Costiera. Sotto sequestro anche il motoscafo condotto dai quattro danesi.
L’inchiesta sta ricostruendo la velocità, rotta e causa della collisione.
Le ricerche della diportista sono proseguite anche nella giornata di oggi, anche se le forti termiche con venti da Ponente e le correnti importanti di questi giorni in Maremma potrebbero aver fatto percorrere molte miglia al corpo disperso.

Il relitto del Vahinè sotto sequestro al Porto del Valle di Porto Santo Stefano

La collisione è avvenuta sulla rotta tra Giannutri e l’Elba, al largo di Punta Ciana (Argentario SE).

Dall’Ospedale di Orbetello sono state confermate le diagnosi mediche per gli altri quattro velisti a bordo del Vahiné, tra cui Fernando Manzo, al timone nel momento dell’incidente e marito della velista dipersa. Due veliste sono state medicate e dimesse sabato sera. Un terzo velista è stato trattenuto e ricoverato, mentre il quarto è stato trasportato in elisoccorso all’Ospedale di Grosseto e lì ricoverato.
La salma del velista deceduto è all’ospedale di Orbetello a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Questa testata resta in attesa dell’esito dell’inchiesta dell’autorità giudiziaria.

Articoli Correlati

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *