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Giambattista e Valentina dalla Penisola Antartica (8-continua)

Pubblichiamo l’ottava puntata del diario di bordo dell’Angelique 2 dall’Antartide:

21 Febbraio 2016, ore 22:30
Paradise Harbour, Caughtrey Peninsula
Lat 64° 54,12S; Long 062° 51.90W

Nuovamente in navigazione.
Siamo salpati alle 07:30, chiamando per radio Bogdan alla stazione ucraina e
ringraziando ancora a nome di tutto lequipaggio non solo per lospitalità,
ma soprattutto per il calore umano che nei momenti difficili che abbiamo
vissuto ci è stato di gran conforto.
Per la prima volta da quando, nel novembre del 2014, abbiamo lasciato Rio
Dulce in Guatemala la nostra bussola indica un angolo che non ha una
componente Sud e se a questo aggiungete che da allora abbiamo navigato per
oltre 11.000 miglia, oltre 20.000 chilometri, avrete un’idea di quanto a sud
sia il Polo Sud…

L'Angelique 2 alle prese con i ghiacci. Foto Valentina Zotta
L’Angelique 2 alle prese con i ghiacci. Foto Valentina Zotta

Siamo diretti a Paradise Harbour, un grande bacino rinchiuso tra la Penisola
Antartica e le Isole Bryde e Lemaire, descritto da tutti come una delle zone
più belle di questo versante della Penisola.
Dista solo 40 miglia ma per raggiungerlo dobbiamo riattraversare il Canale
Lemaire, che è sempre un’incognita per la costante presenza di ghiaccio che
si stacca dai giganteschi ghiacciai che lo cingono.
Siamo immersi in un mondo grigio blu, a luce soffusa, quasi il sole avesse
posto un gigantesco filtro per rendere fiabesco tutto ciò che abbiamo
intorno.

Facciamo il solito slalom tra giganteschi Iceberg, ma arrivati a circa 4
miglia dall’ingresso del canale, una distesa di piccoli e grandi blocchi di
ghiaccio ci sbarra la strada.
Non abbiamo alternative, dobbiamo provare a proseguire.
Ci sarebbe sulla carta l’opzione di circumnavigare il Canale, passando a
Ovest di Booth Island attraverso larcipelago delle Dannebrog, ma la carta
indica a lettere cubitali UNSURVEYED e dopo l’esperienza di qualche giorno
fa, questa opzione per me resta sulla carta, preferisco fare il
rompighiaccio.
Mi viene un’idea.
Mettiamo in acqua il dinghy, lascio il timone a Ijri che in queste settimane
ha mostrato di avere talento e con Matteo armato del grande raffio da pesca
ci portiamo davanti alla barca.
Iniziamo cosl la nostra opera di spazza ghiaccio.

I grandi blocchi agganciati con il raffio li trasciniamo fuori dalla
traiettoria di Angelique II, mentre con i più piccoli usiamo una tecnica
differente.
Mi accosto in retromarcia e uso la poppa del gommone come come una grande
vanga.
In questo modo riesco a spostare una grande quantità di ghiaccio.
Andiamo avanti cosl per circa 3 ore sino a quando il Canale si apre libero
davanti a noi.
Proseguiamo così spediti sino all’uscita del Canale dove incontriamo una
leggera brezza che ci consente di mettere a riva randa e genoa spingendoci a
7 nodi sino a Ferguson Channel, canale di accesso a Paradise Harbour.
Che bella sensazione osservare nuovamente Angelique II volare libera
sull’acqua.

Ancoraggio a Foto Zotta
Ancoraggio a Skontorp Cove. Foto Zotta

I miei appunti indicano un ancoraggio sulla sponda nord della Penisola di
Caoughtrey, proprio a fianco della Base Argentina Brown.
Mi avvicino all’ingresso della rada, totalmente orlata da un grande
ghiacciaio.
La profondità diminuisce rapidamente.
Gli appunti indicano una profondità di 5 metri nel punto suggerito per
l’ancoraggio, ma l’ingresso della rada dovrebbe registrare una profondità
minima di 2,5 metri.
Con il binocolo individuiamo un paio di persone che dalla base ci osservano.
Li contatto via radio e chiedo consigli.

Mi dicono che la profondità minima con bassa marea è di circa 1,5 metri e
che normalmente gli yacht ancorano in una baia a sud della Base.
Ringrazio per il consiglio, faccio un 360° e vado in direzione di Skontorp
Cove.
Ancoriamo in 15 metri d’acqua in una rada anch’essa cinta da un ghiacciaio.
Vento assente, la superficie del mare uno specchio, attendiamo la luna piena
e ci godiamo questo Paradiso.
Lo scenario è davvero da Paradiso.

22 febbraio 2016, ore 23:30
Enterprise Island
Lat 64°32,40‚S; Long 061°59.89‚W

Un’altra giornata indimenticabile.
Il sole ci ha accompagnato per l’intera giornata rendendo piacevoli le 8 ore che ho passato al timone.
Nostra meta di oggi era Enterprise Island, a metà dello Stretto di Gerlache a circa 45 miglia da Paradise.
Però, piuttosto che accedere direttamente a Gerlache da Paradise, abbiamo scelto di attraversare interamente Baia Paradiso e seguire per Andvord Bay così da passare per Canal Errera, un altro spettacolare braccio di mare tra la Penisola Antartica e l’Isola Rongè.
Il ghiaccio per oggi è stato clemente, consentendoci sempre di aggirarlo in qualche modo, senza dover ricorrere al gommoncino “spazza ghiacci”.
La deviazione è stata provvidenziale, certamente una delle più belle tappe di questa crociera.

Foto Valentina Zotta
Foto Valentina Zotta

IMG_3285xs IMG_3209xsMi spiace non potervi mostrare adesso tutte le foto che Valentina ha scattato, perché è davvero difficile descrivere ciò che abbiamo davanti senza correre il rischio di risultare banali e ripetitivi.
Siamo giunti a Enterpise Island nel primo pomeriggio, raggiungendo la costa nord orientale e ancorando di fianco al relitto di una nave.

In serata ha ancorato accanto a noi Alde Tasmanian, la barca Australiana che avevamo già incontrato sia a Deception sia a Vernadsky e ancora più tardi abbiamo visto le luci di una nave da crociera ancorata nella baia, un paio di miglia a est del nostro ancoraggio. (8-continua)

Giambattista Giannoccaro

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