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America’s Cup: rispetto del Deed of Gift e a settembre il Protocollo ETNZ/Luna Rossa

Auckland, Nuova Zelanda- La nuova Coppa America, edizione numero 36, si svolgerà nell’estate australe 2020-2021 e avrà nel rispetto del Deed of Gift uno dei suoi punti fermi: barca costruita nel Paese dello yacht club sfidante e ripristino di una regola della nazionalità. Il Protocollo che regolerà la 36th AC sarà reso noto dal defender Emirates Team New Zealand e dal challenger of record Luna Rossa nel settembre 2017.

Sono confermate quindi le anticipazioni che erano state rese note subito dopo la vittoria kiwi di meno di un mese fa alle Bermuda.

Emirates Team New Zealand in Dubai. Foto Borlenghi

Questo il testo originale del comunicato stampa emesso da ETNZ:

“The Royal New Zealand Yacht Squadron and Circolo della Vela Sicilia as the Challenger of Record, together with their respective representative teams Emirates Team New Zealand and Luna Rossa Challenge, are pleased to announce that the Protocol establishing the parameters for the 36th America’s Cup will be released in September 2017. 

The proposed dates for the event will be further detailed in the Protocol but the Defender and the Challenger of Record are considering the possibility of the 36th America’s Cup Match and the preceding Challenger Selection Series being conducted in Auckland in early 2021 during the New Zealand summer.

In recognition of the fundamental condition of the Deed of Gift that the Cup be preserved as a perpetual Challenge Cup for friendly competition between foreign countries, the Protocol will contain a “constructed in country” requirement for competing yachts and a nationality requirement for competing crew members”.

Per quanto riguarda la scelta della barca, tra foiling cat e monoscafo, risulta a Fare Vela come nell’accordo tra Luna Rossa e ETNZ, oltre al fatto che Luna Rossa sarebbe stato il challenger of record in caso di vittoria kiwi, ci fosse anche una preferenza per un monoscafo planante di nuova generazione.

L’attenzione con cui nel comunicato si dettaglia il rispetto del Deed of Gift pone, di fatto, fine alla parentesi oracliana nella storia della Coppa. Da notare anche come i cinque team firmatari dell’accordo per una Coppa one-design, ovvero tutti i partecipanti a Bermuda 2017 tranne ETNZ, si siano sentiti ora prigionieri di quello stesso accordo, che ovviamente adesso ha valore di carta straccia. Tra i nuovi potenziali sfidanti Alinghi di Ernesto Bertarelli ha una forte preferenza per un foiling cat, mentre il favore per un monoscafo planante di nuova generazione avrebbe diversi sostenitori tra nuovi team interessati.

A settembre ne sapremo di più, ma è certo sin d’ora che la coppia ETNZ/Luna Rossa e il ritorno ad Auckland renderanno la Coppa di nuovo appetibile e avvincente.

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1 Comment

  1. Ludo Feyaerst
    July 21, 2017 @ 08:50

    Grant Dalton alle prime insistenti domande sulla tipologia di barche che sarebbero state usate ad Auckland nella 36 edizione dell’AC, aveva accennato al fatto che secondo lui i foiling cat non sarebbero stati adatti alle condizioni meteo marine del Golfo di Hauraki; effettivamente a San Francisco si regatava in una baia mentre alle Bermuda all’interno di un atollo; è bastata una giornata a 22 kn, con la relativamente poca onda che si poteva alzare all’interno del piccolo Great Sound, per vedere i catamarani in crisi: Team Japan e Team Artemis aperti come scatole di sardine e poi la scuffia di ETNZ. Mi sembra strana questa insistenza di Bertarelli sui foiling cat, una classe che necessita di poca onda per navigare sicura; e quando corri dei rischi a 35/40 kn di velocità rischi la pelle. Mi auguro che uno sfidante dello spessore di Bertarelli partecipi comunque alla prossima edizione anche se non ci saranno i catamarani, spero solo che non faccia la campagna acquisti tipo 2003 e che non abbia messo gli occhi addosso a Peter Burling; ma anche fosse non credo proprio che il buon Peter possa rinunciare all’idea di difendere la coppa da lui appena conquistata: lo vedo anni luce lontano dal personaggio Coutts e dalle sue manie di grandezza.

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